Università e ospedali, ora si fa sul serio

Umbria – Recupero della mobilità dalle altre regioni, stop ai doppioni: Tesei e Oliviero siglano l’accordo atteso da tempo

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di L.M.

Nel pomeriggio di mercoledì è stato siglato a palazzo Donini, a Perugia, il protocollo d’intesa in tema sanitario fra la Regione Umbria e l’università degli Studi di Perugia, con focus sulle due aziende ospedaliere universitarie di Perugia e Terni. L’intesa tanto auspicata, venne inizialmente firmata nel gennaio del 2020 dalla presidente Donatella Tesei e dal rettore Maurizio Oliviero, ma a causa della pandemia non se ne fece più nulla. L’accordo assolve al compito di «assicurare livelli di eccellenza dei servizi sanitari tramite le professionalità e le competenze che operano nelle due aziende ospedaliere, garantendo qualità e appropriatezza della formazione del personale medico e sanitario, promuovendo lo sviluppo della ricerca». «La convenzione – dichiara la stessa Tesei – è un mezzo che ci consentirà di fare un lavoro di riorganizzazione finalizzato proprio a questo risultato».

IL TESTO DEL PROTOCOLLO (.PDF)

Bori (Pd): «Adesso discontinuità a partire da Coletto»

Sul punto il segretario regionale del Pd e vice presidente della commissione regionale sulla sanità, Tommaso Bori, ha chiarito che «seppur a distanza di due anni dalla sottoscrizione del memorandum, la firma della convenzione sulla sanità rappresenta un elemento di miglioramento di una situazione critica. Ora è necessario un punto di svolta – aggiunge Bori – e per realizzare davvero un cambiamento sistemico, organizzativo e politico, occorre che la giunta Tesei dia prova di aver compreso gli errori compiuti fino ad oggi e metta subito in atto un’azione di forte discontinuità rispetto al recente passato». Il segretario del Pd invita «ad una svolta radicale del sistema, mediante l’adozione di atti concreti, come ad esempio il ritiro del piano sanitario regionale preadottato e boccciato a suo tempo dalla stessa università. Bisogna cambiare non solo i direttori – conclude Bori – ma anche e soprattutto lo stesso assessore regionale alla sanità, ovvero colui che, più di altri, ha incarnato il verbo della privatizzazione surrettizia della sanità umbra, con le mancate assunzioni e le liste d’attesa che hanno finito per creare cittadini di serie A, che possono ancora curarsi a pagamento, e quelli di serie B che, invece, ogni giorno devono continuare a scontare ritardi e mancate prestazioni e cure».

Tesei: «Recuperare la mobilità sanitaria. Stop ai doppioni»

Per la presidente Tesei «oggi è stato raggiunto un traguardo importante atteso da oltre dieci anni. Dopo due anni in cui la sanità è stata fortemente impegnata nella cura delle persone affette da Covid e nella vaccinazione, il protocollo rappresenta un tassello fondamentale per avviare un lavoro in stretta sinergia con l’università, finalizzato ad assicurare ai cittadini le migliori prestazioni sempre più adeguate alla domanda di cure, migliorando l’offerta e l’attrattività della sanità umbra anche con l’obiettivo di favorire la mobilità sanitaria da fuori regione che negli ultimi tempi è stata penalizzata. In tutto questo percorso – aggiunge la presidente della Regione – il ruolo dell’università è stato e continuerà ad essere fondamentale e insieme proseguiremo a scegliere il meglio per i cittadini, evitando in primis la duplicazione delle prestazioni e investendo sulla ricerca».

Soddisfazione

È proprio su questo punto che ha posto l’accento l’assessore regionale alla salute Luca Coletto, secondo il quale «la ricerca è basilare per una buona sanità e per garantire prestazioni di alto livello. Stiamo uscendo bene da questi anni difficili della pandemia, anche grazie alle grandi professionalità delle due aziende ospedaliere. L’auspicio è che attraverso questo protocollo, si possano richiamare ulteriori bravi professionisti che garantiranno cure di sempre più alto livello». Il rettore Maurizio Oliviero ha concluso affermand che «l’approvazione del protocollo generale di intesa rappresenta il coronamento di un intenso lavoro condiviso, portato avanti negli ultimi due anni, e un risultato da lungo tempo atteso dall’intera comunità regionale».

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