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Home » Usb: «La classe operaia non va in paradiso»

Usb: «La classe operaia non va in paradiso»

di Marco Torricelli
16 Maggio 2017
in Apertura 5, Ast, Economia, Imprese, In evidenza, Lavoro, Opinioni
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Del sindacato Usb di Terni

La programmazione da parte aziendale della lunga fermata dei reparti ACC-LAC-PIX, confermata nella giornata di ieri alle RSU di sito è la naturale conseguenza dell’accordo firmato al MISE del 2014, come già più volte denunciato come RSA-USB.

L’unico obiettivo della proprietà tedesca è la salvaguardia del bilancio e dei relativi dividendi per gli azionisti, tutto grazie ai tagli economici propinati ai danni dei lavoratori.

Non è un segreto che oramai gli unici progetti che l’azienda porta avanti sono gli incontri motivazionali denominati “ASTORY” ed il progetto ”BACK to BASIC” dove i lavoratori dei Sendzimir vengono cronometrati durante il cambio dei cilindri.
E’ proprio vero, “La classe operaia non va in Paradiso”. Un’azienda che fa proclami e basta.

Siamo ancora in attesa di avere notizie sul “ progetto del recupero delle scorie”, vitale per il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), senza la quale sarebbe a rischio la continuità produttiva dello stabilimento.

Non sfuggono i continui cambi dirigenziali effettuati in tutti i settori chiave dell’azienda ed il continuo via vai di consulenti, sintomo di una politica aziendale di cortissimo respiro. Inoltre, il taglio delle manutenzioni programmate iniziato durante la gestione Morselli e continuato dall’attuale management, in un’ottica completamente errata di ottimizzazione dei costi, vede come risultato un’usura impiantistica che sommata al processo di velocizzazione dei processi produttivi, ha portato come risultato l’incremento massiccio (pari al 27%) del cosiddetto deviato, cioè rotoli da destinare ad una qualità inferiore. Tutto ciò avrà conseguenze gravissime, se non si attua un cambio di passo.

Temiamo infatti che queste condizioni attuali siano solo la naturale prosecuzione, con altri mezzi, del progetto presentato nel luglio del 2014 dalla Morselli in cui l’unico vero obiettivo strategico rimane, per la proprietà tedesca, il ridimensionamento del più importante sito produttivo di ACCIAIO INOX del sud Europa, rendendolo marginale nello scacchiere internazionale dove si sta giocando la partita della ristrutturazione delle produzioni di acciaio.

Come RSA-USB riteniamo non più rinviabile un cambio di passo nella LOTTA sindacale, rilanciando con forza la nostra proposta effettuata a gennaio dove proponemmo l’apertura di una vertenza unica che comprendesse, oltre al confronto sui riconoscimenti professionali e la discussione per l’individuazione dei premi collettivi, una battaglia sulle condizioni lavorative che riguardi anche i lavoratori dell’indotto che, nell’eventualità di una ulteriore ristrutturazione che coinvolga anche il ciclo produttivo, sarebbero gli unici a pagare il prezzo più caro, come la vertenza di tre anni fa ci ha tristemente insegnato

Come RSA-USB ci mettiamo a disposizione per la creazione di un fronte di lotta in grado di riaprire una vera discussione sul futuro del sito siderurgico, credendo fortemente che la strategicità della produzione di acciaio richieda una politica di pubblicizzazione dei siti italiani produttori.

Come RSA-USB aderiamo allo sciopero proclamato dalle RSU di sito non condividendo le modalità e la tardività della risposta, ma in una fase delicata come quella attuale il nostro unico obiettivo è quello di tenere compatto il fronte dei lavoratori, per un rilancio del conflitto dentro e fuori i cancelli della fabbrica.

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