di Giovanni Cardarello
Anche per il 2025, come nel recente passato del resto, la due Usl dell’Umbria sono costrette a ricorrere a strumenti straordinari per fare fronte ai rispettivi ‘buchi’ di organico. Carenze determinate tanto dai tagli verticali e orizzontali, quanto dal mancato turnover.
La prima Usl a introdurre strumenti straordinari è la 1, la più grande della regione, che secondo quanto riferisce il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘, si trova a dover fronteggiare la carenza di almeno 22 unità solo nei pronto soccorso. Per non tacere dei servizi ad alto impatto sociale come i Sert.
Lo strumento straordinario, nello specifico, è rappresentato dal bando per l’assunzione di pensionati, specializzati che si trovano fuori delle scuole di specializzazione e specializzandi. Figure da inserire nei servizi e nei sei ospedali del territorio. Il bando è datato 10 gennaio 2025 ed è frutto di una delibera firmata dal direttore generale Nicola Nardella.
Delibera da cui derivano tre bandi specifici per le tre figure professionali indicate, al fine di coprire le esigenze dell’anno appena iniziato. Le domande potranno essere presentate entro il 30 novembre del 2025. La partecipazione al bando non garantisce l’impiego certo, né tantomeno la durata. Viene messa a bando, in sostanza, la disponibilità ad essere chiamati in base alle esigenze.
Come accennato, sono almeno 22 i ‘buchi’ di organico nei pronto soccorso e, sempre come riferisce Il Messaggero è in sofferenza anche ginecologia. Ma considerando che sono stati svolti alcuni concorsi, la sensazione è che i 25 professionisti utilizzati nel 2024 saranno verosimilmente di meno.
Da segnalare, in chiusura, che per i tre profili che la Usl Umbria 1 ha messo a bando, il compenso orario è di 30 euro per gli specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno, 60 euro lordi per i pensionati e 40 euro per i laureti non iscritti a scuole di specializzazione.