Sospesi dal lavoro (e quindi senza stipendio) dal 16 agosto fino al 31 dicembre o fino a quando non decideranno di vaccinarsi contro il Covid-19: non un ‘pugno duro’ ma – così emerge dalla Usl Umbria 2 – l’applicazione delle leggi in vigore, di fronte all’impossibilità – sempre per l’azienda – di collocarli in altre mansioni. Il provvedimento è stato assunto dall’azienda sanitaria guidata da Massimo De Fino nei confronti di sette persone fra infermieri e operatori socio sanitari operanti sul territorio di competenza. A riportare la notizia è stata l’Ansa Umbria.
Altri venti ‘sotto esame’
La sospensione è stata adottata in base all’articolo 4 della legge numero 44 del 2021, ovvero il mancato rispetto dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Al vaglio della direzione della Usl Umbria 2 ci sarebbero almeno altre venti posizioni di operatori sanitari che non hanno sin qui inteso sottoporsi a vaccinazione contro il Covid-19.

Il dg De Fino: «Abbiamo applicato la legge»
«Non si tratta di ‘pugno duro’ ma stiamo semplicemente applicando la normativa, anche se con dispiacere, con i primi provvedimenti di sospensione nei confronti di professionisti del comparto sanitario la cui assenza dal servizio avrà certamente un peso – precisa il direttore generale della Usl Umbria 2 Massimo De Fino -. Altre posizioni analoghe sono al vaglio della direzione e non escludiamo ulteriori provvedimenti. D’altronde è ampiamente dimostrato che il vaccino è la misura più efficace contro la diffusione del virus e il nostro obiettivo principale è la tutela della salute degli assistiti e dei colleghi vaccinati che operano nelle nostre strutture territoriali ed ospedaliere».