di F.L.
Sono tornati sui loro passi, decidendo di vaccinarsi, tre degli otto sanitari dell’Usl Umbria 2 sospesi nei giorni scorsi dopo essersi rifiutati di sottoporsi al vaccino, obbligatorio per la categoria, mentre sono ancora un centinaio, nell’ambito della stessa azienda sanitaria, quelli che devono ancora chiarire la propria posizione. A rendere noti i dati aggiornati, lunedì, è stato il direttore generale Massimo De Fino in un’intervista rilasciata ad UmbriaTv.
Cosa prevede la legge
Nell’ambito delle procedure avviate ormai da settimane, nelle ultime ore l’Usl Umbria 2 ha inviato 100 pec ad altrettanti operatori – tra loro medici, infermieri, tecnici di laboratorio, oss – per chiarire le motivazioni per le quali non risultano ancora vaccinati e quindi invitarli a prenotare e ricevere la vaccinazione entro cinque giorni dalla ricezione della mail. I sanitari avranno poi altri tre giorni per comunicare l’avvenuta somministrazione all’azienda. «Siamo fiduciosi che anche queste 100 persone del ramo sanitario possano decidere di vaccinarsi, abbiamo già riscontrato la volontà in tal senso» ha spiegato De Fino. Il manager ha poi chiarito che tra gli otto sanitari per i quali la procedura di accertamento si era già conclusa prima di ferragosto con la sospensione fino al termine dell’emergenza, tre sono stati nel frattempo riammessi in servizio in quanto hanno deciso di vaccinarsi. Le norme di legge prevederebbero la possibilità di ricollocazione dei sanitari ‘no vax’, ma come ha sottolineato De Fino nel caso specifico, trattandosi di sanitari, rimane «difficile applicarla rispetto agli amministrativi».
Usl Umbria 2 sospende sette fra infermieri e Oss che non si sono vaccinati