Vaccinazione giovani Umbria, una mamma: «Inefficienze in serie»

Lettera di una lettrice di Terni che racconta l’esperienza dei figli: «La nostra regione si conferma non essere un luogo per giovani»

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di M.C.M. (lettera firmata)

L’assessore regionale alla salute Luca Coletto la scorsa settimana invitava alla vaccinazione i ragazzi in vista dell’imminente rientro a scuola. Il commissario Covid Massimo D’Angelo invece una settimana fa parlava di intervento massiccio sulla fascia 12-19 e che entro il 10 agosto tutti i prenotati sarebbero stati chiamati. Almeno così rileviamo dagli organi di stampa. Ora l’invito a vaccinarsi rivolto dall’assessore ai più giovani sa di propaganda perché il programma formulato solo una settimana fa risulta assolutamente irrealizzato. In realtà l’accesso alla vaccinazione sembra un percorso ad ostacoli e la nostra regione è all’ultimo posto nella vaccinazione degli under 20. L’Umbria si conferma non essere un luogo per giovani. Segnalo la nostra esperienza.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Prenotato i miei figli fin dai primi minuti in cui veniva data la possibilità (ricordo che si tratta del lontano 31 maggio). Attendiamo l’evolversi della campagna vaccinale con il susseguirsi delle rimodulazioni di settimana in settimana. Sembrava che la fascia under 30 avrebbe visto le prime possibilità di accesso alla immunizzazione dopo la metà di luglio. Pertanto soprassediamo dal prenotare le nostre vacanze per non perdere l’opportunità, visto che il fantomatico sms può arrivare a ridosso della data di iniezione.

Senonché, ennesima rimodulazione, le dosi previste per i ragazzi saranno destinate ad anticipare le seconde dosi di 40enni e 50enni. Così i ragazzi vengono ricacciati in fondo alla lista. Poco importa se nel frattempo, in debito di esperienze e socialità (del resto 16 anni vengono una volta sola), si concedono un po’ di quella vita che dovrebbe appartenergli di diritto, ma inevitabilmente si espongono al contagio. Si parla ora di agosto per le prime somministrazioni agli under 30. Decidiamo allora di prenotare le nostre vacanze e partiamo alla volta della Puglia. Chiudiamo le valigie e apprendiamo una nuova virata da parte della struttura commissariale. Grazie all’arrivo di 30 mila vaccini si riparte con le somministrazioni delle prime dosi e finalmente tocca a loro! I più giovani! Peccato che quando arriva l’sms siamo a 500 chilometri da casa: siamo costretti ad annullare.

Pazienza. Tanto sul portale è segnalato che avremo un nuovo appuntamento entro 7/10 giorni. Per la nostra figlia più grande (21) è così. L’altro (16) ad oggi non ha avuto alcun nuovo invito. Sono ormai trascorsi 17 giorni. Non riusciamo a sapere quando, almeno orientativamente, sarà rimesso in lista. Ci è stato riferito anche da altri ragazzi sono nella stessa condizione.

La struttura ha inteso ‘punire’ coloro che hanno disdetto? Altrimenti non si spiega come l’adozione di tamponi gratuiti per gli under 30 non ancora vaccinati escluda chi ha dovuto annullare la prenotazione. Abbiamo dovuto digerire, diversamente dal resto d’Italia, la vaccinazione per imposizione dall’alto, senza poter scegliere la data e il luogo. Prenotati da settimane, siamo dovuti restare in fiduciosa attesa che il cellulare ricevesse l’appuntamento perentorio con l’aggiunta di ‘presentarsi puntuali’! Magari anche a parecchi chilometri di distanza.

Dover rinunciare alla prenotazione è stato veramente frustrante. La sensazione che alla struttura che organizza la macchina interessa fare dei numeri senza avere in considerazione il travaglio dei cittadini. Quindi a me le parole dell’assessore che invita i giovani a vaccinarsi in vista del rientro a scuola, suonano un tantino come vuota propaganda. E attendo il nuovo invito per mio figlio un ‘tantino’ sfiduciata a questo punto.

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