‘Vaccine day’ Umbria: «Zero dubbi. Ma temo i pregiudizi»

Covid – Paola Vittoria Santirosi, medico dell’ospedale di Spoleto, sarà tra i primi umbri ad essere vaccinati: «Se pensiamo che possa essere più pericoloso di questa malattia allora non abbiamo capito niente»

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Quattro giorni e anche per l’Umbria ci sarà il simbolico – 85 dosi – ‘vaccine day’ per l’emergenza epidemiologica da Covid-19. All’ospedale ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto saranno sottoposti a vaccinazione operatori sanitari, ospiti di una Rsa, medici delle Usl, pediatri di libera scelta, Usca e medici di medicina generale: tra i professionisti coinvolti ci sarà anche – lavora proprio nel nosocomio spoletino – Paola Vittoria Santirosi che, a Il Corriere della Sera, ha commentato il momento tanto atteso.

IL ‘VACCINE DAY’ IN UMBRIA

Foto Paola Vittoria Santirosi

«Dubbi? Nessuno»

La Santirosi è anche consigliere comunale a Spoleto: «La mia adesione – spiega il medico 48enne – l’ho data subito. E ci mancherebbe: è il momento che tutti stiamo aspettando da quasi un anno. Dubbi su un vaccino realizzato in tempi record? Nessuno, perché da record è stato anche lo sforzo della comunità scientifica mondiale, i volontari sono stati trovati subito, nessun passaggio è stato saltato. Mi vaccino anche per dare l’esempio, perché temo – conclude – che i pregiudizi possano prevalere: se pensiamo che il vaccino possa essere più pericoloso di questa malattia allora non abbiamo capito niente».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La ‘liberazione’

Nei giorni scorsi la Santirosi, via Facebook, aveva risposto anche a chi – non convinto dal vaccino – aveva espresso il ‘no’ a questa possibilità: «Dopo i tanti sacrifici fatti in questi mesi, dopo che la scienza ha prodotto un qualcosa di rivoluzionario nella storia della ricerca scientifica, sviluppando un super vaccino, dopo i tanti investimenti in pochissimi mesi, dopo che la comunità scientifica si è unità con un solo fine, dopo le accelerazioni delle procedure regolatorie per effettuare studi clinici avanzati. Io ringrazio Dio che oggi abbiamo un vaccino. Ci siamo abnegati , abbiamo messo a rischio la nostra salute, quella dei nostri cari, abbiamo rinunciato a tanto perché aspettavamo solo questo momento come una liberazione. Nessuno di noi si è tirato indietro nonostante tanta paura. Abbiamo da ricordare centinaia di sanitari che non ce l’hanno fatta perché hanno messo prima di tutto il dovere a curare. Abbiamo contato 81 medici mortioggi posso dire che se Spoleto il 27 dicembre sarà il primo ospedale a vaccinare sono felice?».

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