Carichi di lavoro insostenibili, carenza di personale, procedure non funzionanti: sono tre dei motivi che hanno portato i sindacati del comparto pubblico – Fp Cgil, Fp Cisl, UilPa, Usb Pubblico Impiego, Anmi, Dirstat Fialp Unsa, Confsal, Flp – a dichiarare lo sciopero nazionale del personale Inail per la giornata di venerdì 21 aprile. L’astensione prevista è di tre ore a fine turno. Anche la sede ternana è ovviamente interessata dalla protesta: «È la tappa di un percorso – spiega Alessandro Trentanni, segretario generale della UilPa di Terni – che ci ha visti impegnati con presidio e assemblee nei luoghi di lavoro per dire basta ai quotidiani malfunzionamenti e blocchi informatici che impediscono di erogare le prestazioni agli infortunati e tecnopatici, nonché risposte efficienti agli imprenditori e liberi professionisti. Tutto ciò – osserva Trentanni – determina un incremento dei carichi di lavoro che, sommato alla oramai cronica carenza di personale scaturita dalle politiche dei tagli lineari sulla pubblica amministrazione, rende insostenibile l’attività lavorativa».
Il paradosso
Il segretario della UilPa di Terni si sofferma su alcuni dettagli: «I neoassunti nel 2022 – prosegue – non sono stati sufficienti neanche a coprire i pensionamenti. In tutto questo, molto spesso il lavoratore è esposto a reazioni scomposte dell’utenza inferocita per i disservizi, determinando un crescente stress da lavoro correlato. Il paradosso è che si sciopera non per le legittime rivendicazioni economiche per un contratto scaduto ma per pretendere maggiori risorse umane e strumentali per il rilancio del ruolo fondamentale che riveste l’Inail nel panorama dello Stato sociale».
