Ventilatori Umbria, la Tesei batte i pugni

Lettera di fuoco a Governo e Protezione civile per avere altri dieci ventilatori. Forniture sin cui ‘lacunose’. Polemici anche Prisco e Zaffini (FdI)

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Tensione fra Regione Umbria, da un lato, Governo e Protezione civile dall’altro per la fornitura di ventilatori da terapia intensiva alle strutture sanitarie umbre. La presidente Donatella Tesei ha inviato una lettera per chiedere che gli impegni assunti siano rispettati.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Rispettare gli impegni presi»

«La principale difficoltà in questo momento – osserva la Tesei – è quella di riuscire ad ottenere dal Governo il materiale richiesto, ventilatori da terapia intensiva su tutto. Oggi (lunedì, ndR) abbiamo inviato una nuova lettera alla Protezione civile nazionale e allo stesso Governo chiedendo il rispetto degli impegni presi. Noi siamo partiti da una situazione ereditata già carente che vedeva la disponibilità nella regione di soli 69 posti totali in terapia intensiva, in gran parte costantemente utilizzati per esigenze, ovviamente, no Covid».

Una fornitura ‘lacunosa’

«Alla nostra richiesta al Governo, datata 2 marzo, di 60 ventilatori per la terapia intensiva è seguita unicamente la fornitura del 20 marzo di 10 unità così suddivise: 2 ventilatori per uso domiciliare, 3 portatili, forniti senza batterie e con grafiche in cinese (di cui si è provveduto ad ordinare modulo per cambio lingua e batterie) e solo 5 utili per i posti fissi di rianimazione. Come se non bastasse di questi ultimi 5, ben 3, essendo modelli esteri, necessitano di adeguamento di attacchi dell’ossigeno che riusciremo ad ottenere non prima di 3 giorni».

«Governo invii immediatamente dieci ventilatori»

«La Regione – prosegue la presidente Tesei – da tempo sta mettendo in atto un piano per non farsi trovare impreparata ad eventuali ulteriori emergenze, ma il Governo deve assolutamente fare la propria parte con l’invio immediato di 10 ventilatori, tutti utilizzabili per la terapia intensiva ospedaliera, e con almeno altri 33, così da soddisfare le attuali esigenze di incremento di posti. Per rispondere al fabbisogno già correttamente valutato in 60 unità, ed espresso nella sopracitata lettera del 2 marzo, dovrà seguire l’invio di ulteriori 17 ventilatori. È bene inoltre sottolineare che la Regione si era già attivata da tempo per dotarsi di parte della strumentazione necessaria anche in maniera autonoma, attraverso le donazioni di fondazioni, associazioni e privati. Donazioni che al momento però non si sono concretizzate a causa della requisizione di una gran fetta della produzione da parte della Consip. Vorrei infine invitare tutte le forze politiche regionali – conclude la Tesei -, considerata anche la disponibilità espressa più volte attraverso la stampa, a fare la propria parte, tenendo ben presente che l’ottenimento dei ventilatori è una partita fondamentale per raggiungere l’obiettivo principale che è quello della tutela della salute degli umbri».

Posti in intensiva ed ospedale da campo

Intanto la stessa presidente della Regione Umbria ha firmato un’ordinanza per incrementare a stretto giro la disponibilità ad oltre 150 posti di terapia intensiva negli ospedali umbri: «Stiamo utilizzando le strutture, come l’ospedale di Foligno, che hanno caratteristiche tali da poterci permettere un aumento delle terapie intensive in breve tempo e in maniera più autonoma possibile. La Protezione civile regionale, inoltre, sta studiando l’allestimento di un ospedale da campo».

Emanuele Prisco

Prisco e Zaffini (FdI) scrivono a Conte per i ventilatori umbri

«Dei dieci ventilatori inviati all’Umbria per la terapia intensiva, quasi tutti sembrano inutilizzabili. Si provveda subito con una fornitura funzionante in grado di supportare la sanità umbra». Anche i parlamentari umbri Emanuele Prisco e Franco Zaffini – Fratelli d’Italia – prendono carta e penna e mandano una lettera a Conte per evidenziare le carenze rispetto a quanto promesso per l’Umbria: «Se i ventilatori non arriveranno in tempo utile – scrivono – si vanificherà lo sforzo della Regione Umbria per non farsi trovare impreparata ad ulteriori emergenze e dare ai cittadini umbri le migliori risposte possibili. Di questo abbiamo anche informato immediatamente il ministro Speranza»

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