Video – Terni: «Il Comune tuteli il lavoro dei disabili»

Giovedì pomeriggio la protesta sotto palazzo Spada. Parla Corrado Montecaggi del comitato invalidi e lavoro. Le forze di minoranza chiedono un confronto

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Protesta nel pomeriggio di giovedì sotto palazzo Spada, non la prima in questo periodo. Questa volta al centro dell’attenzione c’è il mondo della disabilità: «Il Comune tuteli il lavoro dei disabili», la richiesta lanciata all’amministrazione. Nel video parla Corredo Montecaggi, numero uno del comitato spontaneo ‘Invalidi e lavoro’.

La minoranza chiede il confronto

Sul tema intervengono i consiglieri comunali di M5S, Pd, Senso Civico e Terni Immagina: «Come forze di minoranza chiediamo di calendarizzare al più presto in seconda commissione, un percorso di confronto rispetto le tematiche del lavoro e l’invalidità. Giovedì per l’ennesima volta i comitati a tutela del diritto del lavoro per le persone invalide si sono riuniti sotto al palazzo del Comune per protestare e chiedere attenzione da parte delle istituzioni: troviamo abbastanza surreale che in questi mesi nonostante gli appelli ed i sit-in, nessuno si sia degnato di avviare ufficialmente iniziative di ascolto verso quelle categorie che fanno riferimento alla legge 68. Come hanno sottolineato gli stessi comitati l’amministrazione comunale sta affidando servizi come quello di portineria a gestori privati, inoltre ormai la pratica dell’utilizzo delle agenzie interinali sta diventando abituale. Tutto questo senza porsi la questione che alcuni tipi di attività lavorative potrebbero essere compatibili con le esigenze delle categorie protette. Da ricordare – sottolineano – come la regione Umbria invece di utilizzare i fondi nazionali per il potenziamento dei centri dell’impiego ha dato vita ad una vera e propria privatizzazione. Parliamo di circa 10 milioni di euro per il rafforzamento dei servizi pubblici per il sostegno a chi cerca lavoro. Questo grazie alla legge che istituiva il reddito di cittadinanza che ha previsto ingenti finanziamenti per rafforzare queste strutture. Con questi soldi sarebbe possibile assumere 111 nuove unità di personale e procedere a 18 stabilizzazioni oltre a potenziare le infrastrutture e i sistemi informativi dei Centri per l’Impiego. Altra questione la necessità di aumentare la trasparenza e promozione per le aste che riguardano gli altri enti pubblici partecipati da Comune e Regione per le posizioni lavorative compatibili con la legge 68. Sia per quanto riguarda la promozione delle stesse sia per quanto riguarda la composizione delle graduatorie e relativi parametri utilizzati. Per quanto riguarda le imprese private riteniamo doveroso – concludono – ascoltare gli enti preposti per avere contezza delle imprese che non rispettano le quote di assunzione previste nella legge 68, così da capire la dimensione del fenomeno e studiare soluzioni compatibili con il nostro ruolo e ambito di azione. Chi governa è tenuto a rendere conto delle proprie scelte e ascoltare, qualcuno invece pensa che la faccia vada messa solo quando c’è da tagliare un nastro o partecipare alle vittorie altrui».

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