Visite-chimera, call center ‘muti’, trasferte obbligate: «È la sanità che ci meritiamo?»

Terni – La protesta di una donna a cui sono accaduti alcuni disservizi: «E chissà a quante altre persone come me»

Condividi questo articolo su

Vicende diverse fra loro, relative alla stessa persona – una donna ternana quasi 70enne – e al suo nucleo familiare, che danno però la misura, e confermano, che qualcosa nella gestione sanitaria dei territori vada rivisto. A raccontarle è la signora, esasperata da questi fatti che le sono accaduti.

La visita fisiatrica

«Partiamo dalla visita fisiatrica per la quale nel settembre 2020 ho fatto ricetta e prenotazione. Sono stata messa in lista di attesa – racconta – ma senza indicazione della data in cui avrei potuto effettuarla. Un anno dopo, cioè lo scorso ottobre, mi hanno chiamata dalla Usl chiedendomi se ero ancora interessata. Ho risposto di sì ma ad oggi (6 dicembre, ndR) non ho ricevuto più indicazioni né informazioni. Tutto tace».

L’ecografia all’addome

«In questi giorni – prosegue la donna – il mio medico curante mi ha prescritto un’ecografia all’addome, da prenotare entro 72 ore dall’emissione della ricetta, avvenuta alle ore 13 di martedì 30 ottobre. La mattina di venerdì 3 dicembre, prima non ho potuto, alle ore 10 e quindi entro queste 72 ore indicate, sono andata al Cup della Usl2 per la prenotazione ma mi hanno detto che ormai il termine era superato e non potevo più prenotarmi. Al che lo stesso giorno ho fatto emettere un’altra ricetta al medico curante e questa mattina (lunedì 6 dicembre, ndR) mi sono messa al telefono dalle ore 8, chiamando il numero verde della sanità 800.636363. A mezzogiorno non ero ancora riuscita a parlare con nessuno, solo a sentire la voce automatica che ti dice: ‘causa traffico intenso richiami più tardi’».

Le risonanze magnetiche

«Infine mi sono prenotata con la Usl, sempre venerdì, per effettuare due risonanze magnetiche che mi hanno prescritto. Anche qui, come per la visita fisiatrica, la modalità è quella della lista d’attesa senza data. Per questo ho iniziato a guardarmi intorno, chiamando un centro privato: ‘può effettuarla a pagamento entro questa settimana, con la Usl non si saprà mai quando potrà farla’ mi sono sentita dire. Al che mi chiedo: ma se questo centro, al pari di altri, è convenzionato con la Usl, perché non distribuiscono anche lì gli esami arretrati invece di lasciare per mesi i cittadini nell’incertezza? Il punto, in realtà uno dei punti, è che da Terni, sempre più persone sono costrette a rivolgersi ai privati o a spostarsi sul territorio regionale per effettuare una visita/esame. Quando altrove mi risulta che i servizi siano disponibili ‘in loco’ senza necessità di viaggi e trasferte. Credo sia giunta l’ora che le cose vengano rimesse a posto perché questa deriva non è tollerabile».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli