Un complesso intervento – possibile solo in pochi centri italiani – per curare una frattura post-traumatica della prima vertebra lombare di una ragazza 17enne, vittima di un incidente stradale. È stato effettuato con successo all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni grazie alla collaborazione tra l’equipe di neurochirurgia di Sandro Carletti e il chirurgo generale Michele Cerroni. La giovane ha riacquisito la completa stabilità della colonna vertebrale.
La 17enne nel post incidente aveva subito un intervento classico di decompressione del midollo e stabilizzazione della frattura con viti e barre da parte dell’equipe di Carletti. Tuttavia, le caratteristiche della frattura e la giovane età della paziente hanno imposto una correzione più completa – cosiddetta a 360° – ovvero posteriore ed anteriore del trauma vertebrale, al fine di garantire, stabilmente in futuro, la piena stabilità del rachide dorso-lombare della paziente.

Difficoltà motorie Carletti spiega che «senza questo intervento la paziente con il tempo avrebbe potuto avere problemi di compressione midollare con gravi difficoltà o impossibilità a stare in piedi o a camminare. Per tali ragioni attraverso un approccio multidisciplinare è nata l’intuizione di eseguire un intervento chirurgico combinato. Il chirurgo generale ha realizzato l’approccio antero-laterale alla colonna vertebrale, sfruttando una via anatomico-chirurgica tipica per le patologie toraciche ed addominali; ciò ha permesso all’equipe di neurochirurgia di completare il secondo tempo chirurgico, realizzando la rimozione della vertebra fratturata e la sua sostituzione con una protesi in titanio detta ‘cage’ che è ancorata alle vertebre sane superiormente ed inferiormente. La giovane, che ha superato brillantemente il trattamento chirurgico senza complicanze, si è – ha concluso Carletti – rapidamente alzata ed è stata dimessa».
Interazione e approccio multidisciplinare Maurizio Dal Maso, direttore generale dell’ospedale, si congratula con le due equipe, sottolineando che «solo la possibilità di interazione e collaborazione tra professionisti altamente preparati e un approccio multidisciplinare hanno permesso che un intervento così complesso potesse essere compiuto nel migliore dei modi in una realtà in continua crescita professionale come quella dell’azienda ospedaliera di Terni».