L’allarme è scattato nella notte fra domenica e lunedì, intorno alle ore una, quando la centrale operativa dei carabinieri di Città della Pieve ha ricevuto la chiamata di una donna – poco più che trentenne e di origini straniere – che ha detto di volersi uccidere. La prima cosa che l’operatore ha fatto, è stata instaurare un dialogo con la giovane per acquisire alcune informazioni fondamentali per intervenire.
La telefonata troncata
In quei dieci minuti, la donna ha confessato di essere depressa e di volerla fare finita gettandosi nelle acque del lago Trasimeno. Si trovava nei pressi del locale ‘Ciao Ciao’, a pochi passi dalla spiaggia di Tuoro sul Trasimeno e dagli imbarchi per le isole, così l’operatore ha potuto allertare subito i colleghi della stazione di Tuoro. A un certo punto, però, la donna ha troncato la conversazione ribadendo il proprio intento suicida.
In acqua
Quando i carabinieri di Tuoro sono giunti sul posto, hanno trovato degli effetti personali lasciati sulla spiaggia – una borsa con dentro un telefono cellulare – e una sagoma di donna, nel lago a 40/50 metri dalla riva, che procedeva verso il largo. Alla vista dei militari, la giovane ha iniziato ad addentrarsi sempre di più nel Trasimeno, urlando di non sapere nuotare e di volersi uccidere.
Salvata
«Il comandante della stazione – spiega una nota dell’Arma – non ha esitato ad entrare in acqua per raggiungerla. Il gesto, inizialmente, ha agitato ancor più la giovane, che nel frattempo era in evidente difficoltà a causa delle numerose alghe che le si impigliavano su braccia e gambe, limitandone i movimenti. Il militare, guidato dal collega, che nel frattempo era rimasto a riva per illuminare con una torcia lo specchio d’acqua, è riuscito ad avvicinarsi sempre di più alla donna, convincendola a calmarsi e a dialogare con lui. Con non poche difficoltà, il carabiniere è riuscito a farla parlare, dedicandole l’attenzione di cui, probabilmente, in quel momento aveva estremo bisogno. Dopo circa mezz’ora dal suo ingresso in acqua, il militare è riuscito a raggiungere la ragazza, l’ha tranquillizzata e – grazie anche alle indicazioni del collega più giovane, nonché all’ausilio fornito da un altro equipaggio di carabinieri nel frattempo giunto sul posto con torce e fari portatili – l’ha portata sana e salva a riva. Visibilmente scossa e impaurita, la ragazza è stata avvolta in un asciugamano offerto da alcuni passanti, in attesa dell’arrivo del personale sanitario del 118 ed è stata poi trasportata in ospedale».