Volley, Castellani è pronto: «Bella sfida»

Il neo tecnico argentino della Sir Safety Perugia si presenta: «Gioco veloce e aggressività, ecco le mie idee»

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Daniel Castellani, nuovo tecnico della Sir Safety Perugia, iniziera a breve la sua avventura con i ‘Block Devils’. Sarà la prima da allenatore nella massima serie italiana.

Stimolante Finalmente – commenta Castellani – torno da allenatore in Italia. Una cosa che mi piace molto perché sono stato lì per dieci anni, ho tanti amici, arrivo in un campionato ed in una squadra competitive. È tutto molto bello e stimolante e non vedo l’ora di tuffarmi in questa nuova sfida».

Un sì immediato per il tecnico argentino: «Mi hanno convinto alcuni aspetti. Intanto – spiega l’argentino – la società, che è ambiziosa, che ha fatto un percorso importante sempre con i piedi per terra e che ha costruito una realtà solida e di prima fascia in Italia. Questo è quello che appare da fuori di Perugia. Ed il presidente vuole fare una squadra al vertice e ambiziosa. E poi a tutto questo va aggiunto che quello italiano è, con il russo, il miglior campionato del mondo, il più forte, quello con il livello medio più alto, con tante formazioni di alto livello. Per questo ho detto subito sì».

Il pubblico biancorosso Castellani è stimolato anche dal calore del tifo ‘Block Devils’ che accompagnerà la sua avventura bianconera:  «Ho seguito alcune partite di Perugia, ho visto tanto pubblico, sempre in crescita. Un pubblico che tiene alla propria squadra, a cui piace la pallavolo, che conosce la pallavolo. Girando diverse realtà, ho visto che in Italia, in Brasile ed in Polonia nei palazzetti c’è pubblico competente e questo è molto bello».

Sistema, solidarietà e aggressività Idee già chiare sul lavoro da fare: «A me piace giocare sul sistema, piace che i giocatori si sentano dentro un sistema di gioco e che giochino per un sistema di gioco. Giocare bene non vuol dire solo fare tanti punti, ma significa fare bene il lavoro che serve alla squadra per vincere, giocare per la squadra. Sintetizzo tutto con quattro concetti: solidarietà di squadra, sistema di gioco, aggressività, cattiveria agonistica. L’idea – conclude – sarà cercare di giocare veloce ed avere una ricezione stabile per sviluppare un gioco d’attacco aggressivo ed anche, tra virgolette, un po’ ‘rischioso’».

 

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