Wague, da ‘trombato’ a consigliere del sindaco

Polemiche a Perugia per la decisione di Romizi di inserire nel suo staff Dramane Wague, ex assessore all’Istruzione non rieletto in consiglio.

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Cinque anni fa la scelta sua (e di Barelli) di appoggiare Romizi e non Boccali da sinistra fece scalpore e fu in qualche modo decisiva per l’elezione del giovane sindaco a Palazzo dei Priori. Ora, Dramane Wague, non rieletto in consiglio comunale, torna negli uffici del potere come collaboratore del sindaco. Curerà i rapporti con i cittadini. E i suoi vecchi compagni non gliela fanno passare liscia.

45mila euro per 16 mesi

Quasi duemila euro al mese per Wague, il cui incarico comincia il primo ottobre e finisce il 31 dicembre 2020 (ma ovviamente sarà rinnovabile). L’ex assessore, che ha racimolato poco più di 250 voti nell’ultima tornata elettorale, è chiamato a curare i rapporti con i cittadini sia come mediatore culturale sia come supervisore nella gestione dell’agenda del sindaco, ascolto dei cittadini e intercettazione dei loro diversi bisogni, con «l’incoraggiamento alla individuazione da parte dell’ente delle azioni mirate al soddisfacimento di tali bisogni e il monitoraggio delle figure adatte».

Guaitini (Radicali): «Ma allora i soldi ci sono…»

«Il secondo mandato di Romizi è partito con la sospensione del piano di rifacimento stradale e con i tagli ai servizi di trasporto pubblico – scrive Michele Guaitini – purtroppo il bilancio è in grave sofferenza e servono nuovi sacrifici; però per fortuna si sono trovati 45 mila euro per questo importante incarico per il quale all’interno dell’ente non ci sono le professionalità e le competenze necessarie negli oltre mille dipendenti della macchina comunale. Certo, se confermasse le capacità di ascolto e dei percorsi partecipativi dimostrate nel rapporto con i genitori nella vicenda mense siamo a cavallo». Il riferimento è alle tensioni che ebbe l’allora assessore nel corso di un incontro, da cui andò via per sottrarsi alle polemiche.

Calabrese lo difende: «Rientra nel budget, polemiche antiche»

E mentre l’ex dirigente regionale Diego Zurli si chiede se non sia vietato assumere ex amministratori, l’ex assessore Francesco Calabrese difende il suo ex compagno di giunta: «Dramane entra nello staff del sindaco che dispone dello stesso budget di sempre, che peraltro ricordo fu ridotto all’inizio del primo mandato, nessuna spesa aggiuntiva. Chi meglio di Dramane può interpretare quel ruolo di raccordo segreteria e rapporto con i cittadini? Peraltro passa da dipendente provinciale a temporaneo dipendente comunale. Francamente si possono trovare altri motivi di polemica, queste ricorrenti su Dramane mi paiono almeno fuori tempo. Mentre vi siete accorti che i gruppi consiliari non hanno più il loro personale dipendente? Con quale risparmio per il bilancio comunale. E che nella segreteria del sindaco e degli assessori non è stata consentita dagli uffici la conferma di chi ci lavorava nel mandato precedente, con interpretazione normativa sul rapporto di lavoro a termine unica nel panorama dei comuni italiani ? Continuare a sparare contro supposti privilegi della politica, almeno a Perugia, è totalmente fuori bersaglio».

Tenca: «Sindaco ignora messaggio degli elettori»

Sempre da sinistra, Primo Tenca rincara la dose: «Si sta discutendo molto di questa scelta del sindaco Romizi, moltissime critiche e alcuni avvocati difensori, i soliti, detto tra noi fanno anche un po’ pena, ricordano tanto i cinegiornali del duce. Ora a me non interessa se la cosa sia possibile o meno da un punto di vista legale, questo lo potrà fare chi siede in consiglio nei banchi dell’opposizione. Io discuto la scelta politica, che mi sembra un insulto alla intelligenza dei cittadini. Un assessore che dopo 5 anni di servizio si porta a casa 280 voti, in una città di 166mila abitanti, viene messo a stipendio (pagato da noi, non dal sindaco), per ascoltare i bisogni dei cittadini. Beh siamo su scherzi a parte».

Giubilei: «Due pesi e due misure»

«Porte girevoli a Palazzo dei Priori – scrive il candidato a sindaco del centrosinistra – riecco l’ex assessore Dramane Waguè, mandato a casa dai cittadini alle elezioni di maggio e oggi ripescato dal sindaco nel proprio staff. Proprio lui, che in giunta aveva dato ampia prova di incapacità nella gestione delle mense scolastiche. Ovviamente l’operazione comporta un ampio impiego di denaro pubblico: il contratto dell’assessore trombato e generosamente riaccolto da Romizi ci costa 45mila euro mentre la città è sempre più trascurata e sconta tagli pesantissimi su altre ben più importanti voci di spesa: servizi sempre più scadenti, strade sempre più dissestate nonostante le promesse, trasporto pubblico sempre più in sofferenza. Insomma si taglia dove fa comodo. Un altro esempio: il sindaco è attorniato da un ben nutrito staff, oggi arricchito anche dei preziosi servigi dell’assessore trombato, ma in base a un’interpretazione rigida, notarile e burocratica della norma impedisce ai gruppi consiliari dell’opposizione di rinnovare i contratti part time con collaboratori esterni, di cui tra l’altro l’attuale maggioranza nelle passate consiliature si è ampiamente servita. L’attività dei gruppi consiliari di opposizione è il perno della vita democratica del Comune e deve essere garantita anche attraverso l’impiego di personale non preso a caso, ma di specifica professionalità, che riscuota la totale fiducia dei consiglieri. Sembra un’ovvietà, ma non è così per chi adotta il metodo dei due e pesi e delle due misure».

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