Amianto a Foligno: «Bonifica, chi paga?»

Una lettera di Sauro Presenzini (Presidente WWF Perugia) al sindaco per chiedere integrazioni all’ordinanza per la rimozione delle altre opere abusive

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di Sauro Presenzini
Presidente WWF Perugia

Egregio Sig. Sindaco,
in relazione all’ordinanza di cui in oggetto, pubblicata sul sito internet del Comune, si prende atto dalle motivazioni addotte e surrichiamate, nel contempo si rappresenta a codesta Autorità di voler accertare e ponderare l’opportunità d’integrare l’ordinanza emanata, ingiungendo altresì al Briziarelli di doversi attivare anche per la rimozione delle altre opere abusive esistenti, che da un sopralluogo effettuato in loco, non si limitano al solo manufatto in muratura come individuato in ordinanza, ma anche alle opere di adduzione delle acque in cemento/amianto che servivano per l’irrigazione della circostante proprietà, fin dagli anni ’50.

amianto 3Poiché il manufatto, ora accertato abusivo, è un unicum impiantistico con le opere di presa e adduzione delle acque d’irrigazione, si segnala che le opere interrate e oggi visibili a bordo strada, percorrono centinaia di metri e sono oggi parzialmente visibili, furono realizzate in Eternit, ovvero in cemento/amianto, pertanto dette opere ormai abbandonate, inutilizzate e ormai degradate e ragionevolmente rotte in più punti, rimarrebbero in loco senza la dovuta e necessaria bonifica totale da parte del proprietario.

Si segnala quanto sopra affinché si possa verificare se quanto segnalato trovi aderenza nella realtà descritta, rappresentando a nostro avviso un costante e potenziale pericolo per la collettività, in caso di rottura dei tubi, che attualmente passano a bordo strada, le cui microfibre come noto, diventano pericolose per ingestione, inalazione, stante la loro volatilità e probabilità di essere trasportate dal vento, quando il manufatto è eroso, si sbriciola, si frantuma e/o è senza la necessaria manutenzione ormai da decine di anni.

amiantoRitenendo che le opere d’adduzione ed irrigazione, siano conseguenza dell’abuso e costituiscano un corpo unico con la casetta stessa, visto che detto manufatto era una stazione di pompaggio collegata in maniera solidale con dette tubazioni in amianto, si chiede di verificare: la loro estensione in lunghezza; la loro effettiva presenza anche se interrate; integrità e stato di conservazione; nonché di ravvisare l’opportunità (oltre all’obbligo di Legge del ripristino dello stato dei luoghi).

Allo scopo, si chiede di procedere anche alla bonifica e rimozione dell’amianto presente, con le cautele che il caso richiede in tali evenienze, vigilando e ingiungendo che tutto avvenga nel rispetto delle procedure e sicurezza delle maestranze impiegate e della popolazione, incaricando idonea e abilitata Ditta specializzata, regolarmente iscritta nell’albo professionale con la successiva attestazione circa il buon esito, a conferimento avvenuto.

Nella certezza di avere fornito utile e gradita segnalazione per la protezione dell’ambiente e delle persone, mi è lieta l’occasione per porgerLe i migliori saluti.

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