Un normale intervento di routine, nato da una richiesta d’aiuto di una 28enne colombiana schiaffeggiata dal compagno in un appartamento di Fontivegge. Poi l’intervento della squadra Volante della polizia di Perugia e la scoperta: i due erano stati protagonisti in passato di furti e reati contro il patrimonio. Sono stati denunciati per ricettazione.
Racconto poco chiaro Gli agenti, una volta arrivati sul posto, si sono insospettiti dal fatto che la giovane non volesse indicare il nome del compagno: dopo un’ora la 28enne ha ceduto, ma il nominativo dato non ha portato a un’identificazione certa.
I poliziotti hanno quindi visionato le immagini di videosorveglianza, notando un uomo che usciva dal palazzo in orari compatibili: la giovane ha smentito di conoscerlo. Non era così: gli accertamenti sul telefonino – con il quale è stato contattato il 113 – hanno fatto scoprire agli agenti che era stato attivato in un negozio di Perugia con le generalità di un documento d’identità rubato a Milano. Successivamente inoltre le immagini dell’esercizio commerciale hanno evidenziato come fosse stata lei a presentarsi con l’uomo ripreso dalle telecamere del palazzo.
L’ammissione A questo punto la giovane ha ammesso che a picchiarla era stato proprio l’uomo ripreso dalle telecamere, un suo connazionale, e che non aveva fatto il nome in precedenza per evitare ritorsioni. Gli accertamenti dattiloscopici hanno fatto emergere a suo carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio con altri nomi e una nota di rintraccio per reato di furto aggravato in concorso con il connazionale.
Scattate le denunce per ricettazione, false generalità a pubblico ufficiale (solo nel caso della 28enne) e lesioni per il compagno.
