«Non posso tenerla». Sono queste le parole che si è sentito dire un operatore della comunità per minori, ospitata dalla struttura dell’ex Postiglione, gestita dalla cooperativa Borgorete a Collestrada, mentre una donna gli dava in braccio sua figlia di 4 mesi.
Tutto in pochi secondi
Come riporta il Corriere dell’Umbria, la donna ha raggiunto la struttura in taxi alle 5 del mattino di domenica 5 gennaio, ha suonato il campanello e non appena l’operatore ha aperto la porta gli ha messo in braccio la piccola per poi scappare. Ha detto solo poche parole – «non posso tenerla» – facendo riferimento a problematiche di tipo economico. Invano l’operatore ha cercato di spiegarle che la struttura non poteva accogliere un minore su semplice richiesta di un genitore – dato che la comunità è destinata ad adolescenti dagli 11 ai 18 anni – perché la donna si era già allontanata risalendo in taxi.
L’affidamento
L’operatore della comunità ha subito allertato i carabinieri che sono intervenuti insieme al 118 perché la bimba, che era ben vestita e all’apparenza in buone condizioni di salute, è stata comunque affidata alle cure della pediatra dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. I carabinieri, nel frattempo, grazie alla collaborazione del tassista, hanno identificato e rintracciato la donna, originaria dell’Europa dell’Est. Ora la sua posizione è al vaglio e su disposizione del sostituto procuratore Valentina Manuali, il caso è stato segnalato al tribunale dei minorenni e sono state attivate le procedure per l’affidamento della bambina in una struttura specializzata.
Aggiornamento
La neonata è stata dimessa dall’ospedale di Perugia e presa in carico dai servizi sociali. Adesso sarà il tribunale per i minori a decidere la sua collocazione. Intanto, secondo quanto scrive il Corriere, la mamma – una giovane donna dell’est europa – al momento non risulta iscritta per nessun tipo di reato. I carabinieri della compagnia di Perugia, che l’hanno sentita la notte stessa, hanno redatto un’informativa che verrà trasmessa alla Procura. Sarà poi il pm a cui verrà affidato il fascicolo a decidere il da farsi.