Reddito di inclusione, sisma raddoppia l’Isee

L’assessore Barberini: «In Umbria, nelle aree terremotate, per avere accesso alle misure di sostegno il limite minimo passa da tre a seimila euro»

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L’introduzione del ‘reddito di inclusione‘ e un bilancio sul Sia (Sostegno di inclusione attiva) è stato oggetto dell’audizione in commissione consiliare regionale dell’assessore Luca Barberini, che ha ricordato che «il Sia era uno strumento che doveva anticipare una forma ancora più strutturata di reddito di inclusione, approvata dal Parlamento proprio in questi giorni. E già giovedì ci sarà la prima riunione operativa tra il Ministero e gli assessorati alle politiche sociali regionali per cercare di far uscire in tempi rapidi i decreti attuativi». Dal 2018 partirà il Rei (Reddito di inclusione) e le Regioni i cui territori sono stati colpiti dagli eventi sismici  hanno chiesto e ottenuto, l’Umbria è stata la promotrice, novità importanti nei criteri per l’accesso al Rei».

Luca Barberini

Il reddito Nelle zone del cratere, ha spiegato l’assessore, «il valore Isee per l’accesso al reddito attivo passa da tre a seimila euro; vengono escluse dal computo dell’Isee le case danneggiate, inagibili e distrutte; viene esclusa dal computo Isee la quota di reddito che deriva dal patrimonio immobiliare; viene escluso il computo dei 45 punti della valutazione multidimensionale del
bisogno del nucleo familiare richiedente. Il Rei, inoltre, ha come strumento di valutazione solo il reddito disponibile, andando così a sostenere situazioni non coperte dal Sia, superando i problemi legati alla prima casa. In sostanza ci sarà più attenzione sul reddito disponibile effettivamente per sostenere i bisogni della famiglia».

Il Sia I dati Inps dicono che nel 2016 sono state presentate circa 200 mila domande e ne sono state accolte circa il 30 per cento. «In Umbria – ha detto Barberini – le domande sono state circa 2.000,e ne sono state accolte 418, mentre 50 sono ancora in fase istruttoria presso l’Inps. Delle duemila domande presentate solo 1.180 provengono da cittadini già conosciuti dalle zone sociali, mentre circa la metà fanno l’ingresso per la prima volta nel sistema sociale. Per questo ci saranno azioni correttive: la scala del punteggio verrà ridotta a 25 punti, permettendo di recuperare l’80 per cento delle domande inizialmente escluse e, probabilmente, consentendo un incremento delle domande».

Altre misure Oltre a questo, ha proseguito l’assessore, «ci sarà la maggiorazione di ulteriori 80 euro per le famiglie composte da un unico genitore; l’innalzamento del limite da 600 a 900 euro per le somme percepite; la deroga al possesso di auto nuove per andare incontro alle esigenze dei disabili. Al Sia nazionale si somma il Sia Più, che nasce come una scelta implementativa regionale. Misure non sovrapponibili. Abbiamo ampliato il target per andare incontro alla fascia di reddito sopra a tremila euro e che non supera i 6mila euro di Isee. Nel 2017 per i disoccupati l’intervento è di un milione e mezzo di euro per 420 destinatari finali, con una borsa lavoro di 500 euro mensili. Per i vulnerabili, poi, ci sono 2milioni di euro nel 2017/2018, con i quali pensiamo di raggiungere 416 destinatari finali».

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