Terni: «Risvegliare la coscienza democratica»

Sedici fra associazioni e sindacati danno vita ad un coordinamento: «Costituzione è la bussola contro l’odio diffuso». Psi solidale con i centri giovanili

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Il clima politico – nazionale e locale – non gli piace affatto. Per questo sedici fra associazioni e sindacati di Terni – ci sono anche Cgil e Cisl – si sono ‘messe insieme’ dando vita ad un coordinamento che punta a «risvegliare la coscienza democratica della città. La nostra bussola è la Costituzione». Sullo sfondo, gli ‘sfratti’ per alcune realtà associative giovanili ma anche gli indirizzi politici dell’amministrazione comunale su tutta una serie di temi. Luogo-simbolo per la costituzione della ‘rete’, lo scorso 8 gennaio, la sede dell’Anpi di Terni.

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Chi c’è

Le associazioni che compongono il coordinamento dono Anpi, Acli, Anppia, Cgil, Cisl, Arci, Ancescao, Libera, Progetto Mandela, Il Pettirosso, Terni Donne, Associazione Berlinguer, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Terni Valley, Associazione Palmetta e Esedomani.

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«Ricerca ossessiva di un nemico»

Obiettivo del neonato coordinamento è quello di «rafforzare e divulgare i valori che sono riferimento fondamentale per la vita delle nostre associazioni. In un momento storico e politico in cui ci sembra prevalere la ricerca ossessiva di un nemico da cui difenderci – spiegano i promotori – noi vogliamo affermare i principi che sono fondamento del nostro vivere civile a partire da quelli sanciti dalla nostra Costituzione Repubblicana».

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«Odio e diffidenza, clima sociale pericoloso»

«Ci sembra quantomeno scorretto e fuorviante – proseguono i sedici soggetti associativi e sindacali che ne fanno parte – associare il crimine all’immigrazione, negare la protezione umanitaria, limitare così pesantemente il diritto di asilo e portare un colpo all’accoglienza e all’integrazione, come nel caso Riace. Invece di mitigare gli effetti che la crisi economica determina anche sulle condizioni del vivere civile e sociale, tra cittadini Italiani e immigrati si fomentano odio e diffidenza, contribuendo a determinare un clima pericoloso. Si chiudono gli spazi dove questi processi di integrazione possono realizzarsi, si demolisce una politica sociale che, anche tra contraddizioni, ha comunque tentato una risposta per far fronte al disagio giovanile e non solo».

La coscienza democratica

«In noi – prosegue la nota delle associazioni – non c’è rassegnazione né odio verso nessuno, ma la determinazione a portare avanti questo impegno nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei quartieri della nostra città, tra i giovani e quelli che giovani non sono più. Chiediamo perciò a chi crede in questi valori, di impegnarsi con noi e di non restate in silenzio, di partecipare alle iniziative che organizzeremo per risvegliare la coscienza democratica della nostra città».

Rossano Pastura

Psi: «Solidarietà ai giovani»

Intanto dal Psi di Terni, per voce del segretario Rossano Pastura, giunge «solidarietà e vicinanza a tutte quelle persone, giovani in particolare, che negli ultimi anni sono stati impegnati in attività sociali e culturali all’interno dei centri giovanili ternani. Con la delibera della giunta Latini, con cui si intima alle associazioni giovanili con finalità sociali di restituire entro il 29 marzo i locali da loro utilizzati ma di proprietà del Comune di Terni, si manifestano ancora una volta le modalità e gli atteggiamenti superficiali e arroganti di un’amministrazione comunale inadeguata a guidare una città come la nostra. Un’amministrazione – proseguono i socialisti – che basa il proprio operato solo su presunti rapporti di forza e con finalità punitive e distruttive rispetto a tutto quello che è stato fatto prima del loro avvento. Anche questa iniziativa sembra infatti motivata più da intenti punitivi che da motivazioni oggettive e di trasparenza. La scusa addotta come giustificazione dall’assessore Proietti, del dissesto, della situazione economica ereditata, risulta in questo caso assolutamente fuori luogo e senza motivo. L’ordinanza di sfratto fatta pervenire ai centri giovanili – spiega il Psi di Terni -, con l’arroganza che caratterizza la giunta Latini, la giunta del cambiamento, non fa altro che ribadire l’accanimento di questa amministrazione verso quelle categorie meno tutelate, verso i meno fortunati che si affidano, appunto, ai servizi sociali per la cultura, per il vivere insieme dei giovani. D’altra parte se il leader della Lega in salsa ternana, Emanuele Fiorini, si permette di usare un linguaggio che scimmiotta il proprio capitano, il ministro Salvini, parlando di ‘fine della pacchia’ per quelle tante associazioni che a Terni hanno garantito finora momenti di aggregazione giovanile e una rete di tutele sociali, si può dire che Terni sia alla frutta».

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