«Non ci sono stati problemi per la salute delle persone». La Sii (Servizio idrico integrato) rassicura sulla vicenda del tetracloroetilene in alcuni pozzi di via Narni «dove per la prima volta si è verificato un superamento dei valori limite stabiliti dalla legge. La soglia fissata dalla normativa è di 10 mcg/l, ma le organizzazioni scientifiche a livello mondiale – spiega Sii – considerano non pericolose assunzioni fino a circa 40 mcg/l e per brevi somministrazioni temporali come per il caso di Terni. Si precisa inoltre che tale sostanza è un composto alogenato e quindi soggetto a rapida evaporazione. Questo significa che i valori riscontrati nei pozzi e al contatore stradale sono da ritenersi più elevati rispetto a quelli al rubinetto».
Le analisi La questione, secondo la Sii, «è stata gestita, con Asm, nel migliore dei modi, intervenendo tempestivamente appena registrati i valori fuori norma. Valori che sono stati rapidamente riportati entro i limiti, evitando pericoli per la salute. In aggiunta a questo si precisa che le analisi eseguite da Asm sui pozzi non erano fuori programma e nemmeno casuali, erano state invece decise anticipando la programmazione periodica a causa del periodo di siccità dovuto alla mancanza di piogge. Per questa ragione si era verificata la qualità delle acque in una zona dove è nota ad istituzioni ed enti la presenza di criticità».
L’acquedotto In questo contesto «Sii, Ati, Comune di Terni, Regione, e il resto dei Comuni, compresi quelli della Valnerina, si sono orientati verso la realizzazione del nuovo acquedotto Scheggino-Pentima. E’ un’opera fondamentale che eviterà l’utilizzo dei pozzi e garantirà qualità delle acque e continuità di servizio. Nel frattempo saranno intensificate azioni di monitoraggio e messa in sicurezza di quegli impianti che attualmente presentano varie problematiche».
Il Pd «È assolutamente corretto quanto riportato dal Movimento 5 Stelle riguardo i rilevamenti effettuati da Asm a dicembre nelle acque di alcuni pozzi da cui stava attingendo l’acquedotto ternano», commenta in una nota il Pd di Terni. «Quello che i pentastellati tralasciano di dire è che Asm esegue regolarmente per conto del Sii questi esami sui pozzi e le sorgenti che forniscono acqua alla città, ma che l’acqua dei pozzi e delle sorgenti non arriva tutta così com’è nei rubinetti dei cittadini».
I controlli «Da anni viene costantemente controllata, grazie all’attività della Rete regionale di monitoraggio e anche a indagini specifiche condotte da Arpa su richiesta della Provincia e della Regione, oltre che da chi gestisce il servizio, la situazione delle acque sotterranee, in particolare quelle che abbiano subìto delle contaminazioni per via di sversamenti illeciti. Se le concentrazioni in alcuni pozzi sono superiori ai limiti di legge, se ne esclude l’utilizzo da parte dell’acquedotto che distribuisce l’acqua nelle case dei cittadini».
Tetracloroetilene e tricloroetilene Alcuni dei trattamenti di potabilizzazione, si legge ancora nella nota, «sono dedicati proprio all’assorbimento di tetracloroetilene e tricloroetilene. Inoltre, se in qualche pozzo si verificasse una presenza o aumento improvviso della concentrazione di contaminanti, queste concentrazioni verrebbero immediatamente diluite già solo per presenza di più pozzi e sorgenti da cui l’acquedotto capta contemporaneamente l’acqua necessaria. Per questo, sarebbe grave lasciar credere che le concentrazioni di inquinanti nelle acque a valle dell’acquedotto siano pari a quelle misurate a monte nei singoli pozzi.
Maratta e San Martino «La vicenda dello scorso dicembre mostra come a Terni si effettui un controllo scrupoloso e costante delle acque con campionamenti anche non programmati. I pozzi di Maratta e di San Martino non avevano evidenziato nei mesi precedenti contaminazioni da trielina. I dati di dicembre mostrano un aumento repentino nella concentrazione di contaminanti, a seguito del quale quei pozzi sono stati rapidamente esclusi in modo da riportare l’approvvigionamento idrico all’interno dei termini di legge e garantire anche che le contaminazioni non si accumulassero all’interno degli impianti dell’acquedotto».
La condanna Allo stesso tempo, però, conclude la nota, «condanniamo l’atteggiamento di chi, riportando ai cittadini soltanto una parte della realtà e omettendo le altre informazioni utili a comprendere il funzionamento del sistema idrico, alimenta un sentimento di precarietà e insicurezza, se non addirittura di paura, per poi sfruttarlo per i propri fini politici. Non sappiamo se questo comportamento nei confronti dei cittadini sia voluto o solo frutto di superficialità, ma ci teniamo sia chiaro che il Pd di Terni ha, invece, sempre richiesto la massima serietà in particolare a tutti gli enti, le autorità di controllo, i gestori che si occupano di servizi fondamentali come la gestione delle acque potabili».