Terni: «Chi comanda davvero in città?»

Enrico Melasecche (IlT), dopo il ‘faccia a faccia’ tra cooperative e M5S, rilancia la richiesta: «Ritirare la delega ai lavori pubblici all’assessore Bucari»

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Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

di Enrico Melasecche
Lista Civica “I Love Terni”

Perseguire la trasparenza, la legalità ed il buon governo a Terni costa caro. Ne so qualcosa. Ho visto le immagini trasmesse sulla drammatica vicenda che ha visto l’ennesima prestazione muscolare del solito “padroncino” il quale, accompagnato da ben conosciuti “guardiacorpo” ha assalito, con urla belluine e becere provocazioni, alcuni eletti che stavano svolgendo, nella stanza a loro riservata, una conferenza stampa con la partecipazione peraltro di un senatore della Repubblica, del capogruppo in Regione di quel movimento e di tutti i consiglieri comunali in carica.

Ne parlo per la semplice ragione che il sottoscritto, pur assente, è stato tirato per il bavero dal noto “principe del volontariato” urlando in modo indemoniato il nome e cognome del sottoscritto agli astanti (a pochi centimetri dai loro volti), come se fossi un qualsiasi malfattore, tanto per capirci il Buzzi di mafia capitale, in una commedia surreale a parti però invertite.

Mai viste scene di tale intimidazione e provocazione nella storia cittadina, difficile immaginarle in altre città, pur governate dalla sinistra, da Bologna a Firenze o Palermo. Sbalordiscono ancor di più questi fatti in una fase storica di Terni in cui le difficoltà per tutti sono enormi, provocate anche dal dissesto creato dai mandatari di costoro, finanziati e sostenuti in tutte le campagne elettorali per continuare a garantire il perpetuarsi di questo indecente cerchio magico.

Sono indignato non solo e non tanto perché questi soggetti si permettono di continuare in una litania di intimidazioni personali, nella impunità loro garantita anche dal ruolo che svolgono all’interno dei partiti, dopo anni ed anni di scorribande nei bilanci degli enti locali, quanto per il fatto che tutto questo accade e si ripete mentre la Procura della Repubblica conduce indagini delicate proprio su questi temi e su di loro.

Ma ancor più grave, è che tutto accade nel silenzio più assordante del Sindaco, PD, e del Presidente del Consiglio, Comunisti Italiani, i quali, lungi dal difendere le istituzioni da questa sorta di squadrismo (fascio)-comunista, consentono che in consiglio comunale vengano offesi gli stessi consiglieri, vengano interrotti i loro interventi, vengano poi invase le sedi riservate ai gruppi consiliari, permettendo a questi soggetti di fare della residua democrazia ciò che più loro aggrada.

Dovrebbero i ternani chiedere al sindaco chi comanda a Terni, lui o coloro che assumono le mogli degli assessori perfettamente consonanti con lui per poi “ricattarli”, gli stessi convocati alle riunioni carbonare per “gestire” di appalti?

Alle ore 13 ho cercato di parlare con il capogruppo PD Andrea Cavicchioli per manifestargli tutta la mia indignazione, chiedendo che la prossima seduta di consiglio venga dedicata specificamente, non solo all’atto che ho ieri presentato unitamente al M5S, Paolo Crescimbeni e Marco Cecconi, con cui chiediamo le dimissioni del Sindaco per la situazione incresciosa che vive la città, ma anche l’atto, evidentemente in subordine, con cui chiedo con il M5S al sindaco di ritirare la delega ai LLPP all’Assessore Bucari, che appare fin troppo strettamente coinvolto nei rapporti personali e familiari con il sistema inquinato di alcune cooperative perchè è inaccettabile il vassallaggio cui è giunta la politica a Terni.

 

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