Terni, salute nelle aree a rischio: seminario Arpa

Si terrà il 18 febbraio nella sede ternana dell’agenzia. Verranno analizzati i risultati dello studio Sentieri

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Un seminario per parlare di ambiente e salute alla luce dello studio Sentieri che ha dimostrato la relazione tra mortalità-morbosità ed esposizione all’inquinamento in alcune aree urbane in cui è pesante l’eredità dell’industrializzazione. L’evento, promosso da Arpa Umbria e Regione, si terrà mercoledì 18 febbraio a partire dalle ore 9 nella sede ternana dell’agenzia per la protezione ambientale (via Carlo Alberto dalla Chiesa).

Contributi Al seminario interverranno Emilio Duca (direttore regionale ‘Salute e coesione sociale’ della Regione), Walter Ganapini (direttore regionale Arpa Umbria), Fabrizio Bianchi (istituto fisiologica clinica Cnr), Roberto Bertollini (Organizzazione mondiale della sanità). Seguirà, alle ore 12, una tavola rotonda condotta da Fabrizio Oleari (istituto superiore di sanità) che vedrà la presenza di Giancarlo Marchetti (direttore tecnico Arpa Umbria), Maria Donata Giaimo (direzione ‘Salute e coesione sociale’ del’Umbria) e Fabrizio Stracci (direttore del registro tumori umbro di popolazione).

Il progetto Sentieri (‘studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento’), finanziato dal ministero della salute e coordinato dall’istituto superiore di sanità, riguarda l’analisi della mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di grandi centri industriali attivi o dismessi e di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali o pericolosi. Aree, come quella del Sin di Terni-Papigno, con un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di ‘siti di interesse nazionale per le bonifiche’ (Sin).

Correlazione Il rapporto sostiene che: «Quando gli incrementi di mortalità riguardano patologie con eziologia multifattoriale, e si è in presenza di siti industriali con molteplici ed eterogenee sorgenti emissive, talvolta anche adiacenti ad aree urbane a forte antropizzazione, rapportare il profilo di mortalità a fattori di rischio ambientali può risultare complesso. Tuttavia, in alcuni casi è stato possibile attribuire un ruolo eziologico all’esposizione ambientale associata alle emissioni di impianti specifici (raffinerie, poli petrolchimici e industrie metallurgiche)».

Obiettivi In questo senso la Direzione regionale ‘Salute e coesione sociale’ e Arpa Umbria, per orientare le azioni comuni nell’ambito del ‘Piano regionale di prevenzione’, ritengono «necessario proporre ai medici, ai tecnici ambientali, alle istituzioni, alle forze sociali ed economiche del territorio un approfondimento circa lo stato dell’arte scientifico in materia di relazioni tra ambiente e salute, sulla scorta delle migliori esperienze italiane ed europee».

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