L.P.
Ancora non è stata pubblicata ma è questione di giorni. Dovrebbe così giungere a termine la tortuosa vicenda che rientra sotto al concorso straordinario per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche in Umbria.
Graduatoria definitiva A dare l’annuncio ufficiale, mercoledì mattina, è stato proprio l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini che ha ricordato come, dopo «un lavoro certosino di verifica, con controlli a tappeto e a campione per l’accertamento di requisiti», finalmente dovrebbero ‘sorgere’ 39 nuove farmacie in tutta l’Umbria dando così «una risposta a diverse comunità del territorio regionale che avevano espresso l’esigenza di potenziare i servizi farmaceutici, avendo i requisiti per farlo».
Una risposta, però, l’attendono anche tutti quelli che nel lontano 2013 hanno partecipato al concorso indetto dalla Regione Umbria e che, a distanza di quasi quattro anni, a differenza di chi risiede nelle altre regioni italiane e ha già aperto la farmacia, ancora non sa se ha vinto o meno il posto. Con la legge del 2012, che ha sbloccato la liberalizzazione per le sedi farmaceutiche, si stabiliva che le regioni «provvedono ad assicurare, entro dodici mesi […] la conclusione del concorso straordinario e l’assegnazione delle sedi farmaceutiche disponibili e di quelle vacanti».
Il Ministero Sul tema, in consiglio regionale, sono anche state depositate alcune interrogazioni, sia a firma dei consiglieri Liberati e Carbonari del Movimento 5 Stelle che dal consigliere del gruppo misto Sergio De Vincenzi. Fino a che, nel luglio di quest’anno, a scrivere è stato direttamente il ministero della Salute. «Tenuto conto del grave ritardo nella definizione della procedura concorsuale in questione – scriveva il direttore generale del Ministero, Marcella Marletta – di voler far conoscere, con ogni consentita urgenza, quali siano le ragioni di tale lentezza e i tempi previsti per la conclusione del concorso».

Ultima in Italia Tra tutte le regioni italiane, dunque, solo in Umbria ancora i partecipanti non sanno ancora se e quando, soprattutto, potranno aprire una nuova farmacia. Il ritardo nell’espletamento delle procedure, secondo anche quanto rispondeva il direttore generale Walter Orlandi al Ministero, sarebbe in parte stato causato dalla sostituzione, in corso d’opera, di uno dei componenti della commissione esaminatrice. Quindi, nel marzo di quest’anno è stata resa pubblica la graduatoria provvisoria e, a giorni, dovrebbe uscire finalmente quella definitiva.
I partecipanti Ma lo sconforto, tra chi ha partecipato al bando, è ormai il sentimento più diffuso. «Prima la commissione che non era a norma, poi ora ci saranno i ricorsi e noi siamo qui, da anni, ad aspettare di capire se e quando potremo mai aprire» racconta una giovane farmacista che pur essendo rientrata nella graduatoria provvisoria teme di essere scivolata in fondo in quella definitiva. «Può succedere di tutto, non è detto niente ancora. Visto come si sono prolungati, ingiustificatamente, i tempi, io mi aspetto di tutto. C’è già chi, in possesso di una regolare licenza che magari è stata acquistata anni fa, quando le cose andavano bene, ha fatto ricorso perché non vuole che apra un’altra farmacia nel quartiere vicino. E se fosse proprio la sede in cui potrei dovermi trovare a lavorare io? Cosa succederebbe in quel caso?».
Tempi lunghi Oppure chissà come si allungheranno i tempi con la cosiddetta fase di ‘interpello’, quella cioè attraverso la quale i primi in lista scelgono la sede e agli altri in fondo resta da decidere tra le aree rimaste. «So che, subito dopo il bando, qualcuno si era licenziato perché aveva ottimi titoli per provare a conquistarsi una licenza senza dover spendere una fortuna che, ovviamente, non è da tutti. Alcuni miei colleghi di altre regioni che hanno partecipato allo stesso concorso già lavorano da mesi, nonostante il bando sia di 4 anni fa. Qui siamo solo all’inizio e per il futuro non c’è da aspettarsi nulla di buono. La ‘corporazione’ dei farmacisti è potente e sembra che in Umbria si sia fornita la spalla per mantenere lo status quo anziché far entrare nel mondo del lavoro tanti altri giovani professionisti».