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Home » Macroregione: «Terre devono dialogare»

Macroregione: «Terre devono dialogare»

di Francesca Torricelli
7 Febbraio 2017
in Attualità, Dal territorio, Economia, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di A.V.

Un incontro importante quello che lunedì mattina si è tenuto nella sala Consiliare del Comune di Narni. Riuniti in conferenza Francesco De Rebotti, sindaco di Narni e presidente Anci Umbria, Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente Anci Toscana e Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche, hanno parlato delle «buone pratiche che devono unire i territori e i comuni per una creare macroregione che si fondi sulle esigenze dei cittadini e che oltre a prevedere il coinvolgimento e l’impegno di Regioni e Consigli regionali, preveda riflessioni e valutazioni attente anche da parte delle Anci regionali»

L’Umbria tra Marche e Toscana Ad arricchire l’incontro, Mauro Casavecchia, dell’Agenzia Umbria ricerche, che ha aperto la discussione introducendo il ‘Rapporto economico e sociale 2016-2017 – L’Umbria tra Marche e Toscana‘. «Queste tre regioni – dice – hanno avuto sempre traiettorie di sviluppo simili, ma adesso stanno divergendo e complice la crisi questo processo è sempre più veloce. Bisogna quindi iniziare a ragionare per territori: sono tre regioni, che comprendono 17 province e 607 comuni». Casavecchia ha spiegato che queste sono delle aggregazioni territoriali che delimitano aree omogenee in cui si addensano le attività e le relazioni sociali ed economiche; queste, infatti, riflettono l’organizzazione spontanea delle persone e permettono di osservare il paese reale nelle sue differenza e specificità. «Bisogna perciò, ragionare per sistemi locali. Una leva su cui puntare è la cultura che però deve produrre un valore. In queste tre regioni, infatti, le potenzialità dal punto di vista della cultura sono tantissime perché si va da zone (definite zone della grande bellezza) in cui c’è un patrimonio culturale e paesaggistico alto coniugato a un tessuto produttivo alto, a zone in cui il patrimonio a disposizione è decisamente minore, ma che hanno comunque una produttività alta, come ad esempio le coste che portano tantissimi turisti».

Benessere «Qualità e attrattività di un territorio – conclude Casavecchia – sono funzionali a garantire un miglior benessere per i residenti, a incrementare i flussi turistici e favorire l’insediamento dei fattori dello sviluppo. Perciò in attesa della definizione degli scenari macroregionali, città e territori possono scambiarsi idee e visioni per perseguire più efficacemente obiettivi comuni attraverso alleanze territoriali e strumenti di collaborazione orizzontale».

LE PAROLE DEI PRESIDENTI ANCI – VIDEO 

Buone pratiche Partendo da questo esaustivo rapporto Maurizio Mangialardi ha preso la parola spiegando che l’obiettivo che si pone l’Anci è supportare buoni sistemi per un buon e bel vivere. «Il buon vivere è l’elemento che caratterizza le nostre regioni ed è proprio questo l’elemento che deve dare la spinta al progetto dell’‘Italia di mezzo’. Le esperienze che si fanno in ognuna delle nostre regioni rimangono circoscritte, non circolano, o al limite vengono offerte al servizio nazionale senza che ci sia dialogo tra questi territori così simili e così vicini, invece quello che dobbiamo e vogliamo fare è esaltare tutti insieme le nostre peculiarità».

Territori omogenei «L’idea – dice Biffoni – è che in questo momento territori omogenei possono provare  a dialogare insieme per diffondere le buone pratiche per essere più robusti nelle relazioni con il governo centrale, ma anche co l’Unione europea. Sono territori che hanno una tradizione amministrativa di livello, che hanno situazioni economiche, culturali e cittadine e molto simili è, quindi, doveroso esplorare territorio della vicinanza e delle comunanza delle idee. Ed è proprio questo che ci spinge a proseguire questo tipo di relazioni».

Punte di eccellenza  A chiudere l’incontro è stato De Rebotti che aggiunge: «I nostri territori sono vasti e in molti aspetti omogenei, tanto che i turisti stranieri spesso non si accorgono di passare da una regione all’altra. Abbiamo punte di eccellenza in buone pratiche su molti settori, a cominciare da cultura e turismo e passando per sanità, politiche di inclusione e tutela sociale, economia, lavoro, infrastrutture, ambiente, protezione civile, semplificazione amministrativa. Quindi il nostro obiettivo, mentre aspettiamo che si istituzionalizzi la macroregione, è mettere benzina all’interno del motore dell”Italia di mezzo’ che esiste già di fatto e per questo vogliamo concentrarci sulle buone pratiche che le tre regioni stanno attuando per diffonderli e farli diventare un patrimonio comune». Il sindaco ha poi annunciato che ad aprile, a Narni, ci sarà un nuovo grande appuntamento che coinvolgerà i tutti Comuni di Umbria, Marche e Toscana per discutere partecipare ed attivare le buone pratiche che in alcune di queste città già vengono messe in atto.

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