C’è fermento fra i consiglieri comunali sul tema dei Dipartimenti Arpa. Dopo l’opposizione, infatti, anche la maggioranza – Valeria Masiello, Sandro Piermatti, Jonathan Monti e Michele Pennoni (Pd) – chiede al sindaco di formalizzare la posizione sua e della giunta in merito alla riorganizzazione dell’Arpa e di avviare un’interlocuzione con la Regione.
Nuovo regolamento «Arpa Umbria – ricorda Valeria Masiello – è stata oggetto di un percorso di riorganizzazione interna a partire dal primo ottobre 2015 che si è concluso a febbraio 2016 con l’attuazione di un nuovo regolamento approvato con D.D.R. n.83 del 10 marzo 2016, che risulta essere in contrasto con la vigente Legge regionale n.9 del 6 marzo 1998, in particolare l’Articolo 6 comma 2 e l’Articolo 10, istitutiva dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale che è stata modificata con Legge regionale n.10 del 2 aprile 2015, in particolare dall’Articolo 11».
I Dipartimenti «La Legge regionale n.9 del 1998 all’Articolo 6 comma 2 recita: ‘L’Arpa è articolata in una direzione generale e in due dipartimenti territoriali’. Fino al 30 settembre 2015 – sottolinea Sandro Piermatti – l’organizzazione di Arpa Umbria rispettava la Legge regionale, organizzata con una Direzione regionale e due Dipartimenti a Terni e a Perugia. Ma la Legge regionale all’Articolo 10 comma 4 recita: ‘A ciascun dipartimento è preposto un direttore che ha la responsabilità della struttura dipartimentale’ che a seguito della riorganizzazione i due dipartimenti sono stati soppressi e i due direttori dei Dipartimenti non svolgono più le funzioni di competenza e non hanno più la responsabilità delle strutture dipartimentali, nonostante l’invito da parte della Regione dell’Umbria a rafforzare le specifiche funzioni dei due».
Gli stipendi Le organizzazioni sindacali categoria Cgil, Cisl e Uil, spiega Jonathan Monti, «hanno segnalato nell’audizione in Terza commissione consiliare che l’attuale riorganizzazione, oltre ad essere in contrasto con la Legge regionale, ha lasciato agli ex direttori dei Dipartimenti gli stessi stipendi non svolgendo più le stesse funzioni, ha causato disservizi su alcune strutture/servizi dovuti allo spostamento interno del personale Arpa, per poi provvedere ad esternalizzare i servizi rimasti scoperti. La riorganizzazione dell’Arpa Umbria è di competenza dell’Assemblea legislativa regionale».
Criticità ambientale La città di Terni, aggiunge Michele Pennoni, «è per storia, morfologia e situazione attuale, un territorio di criticità ambientale rilevata anche a livello nazionale, esigendo quindi attenzioni e approfondimenti particolari e costanti. Questo consiglio comunale ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo teso a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini attraverso scelte che rafforzino le misure necessarie a questo obiettivo. A questo fine la funzione dell’Arpa nella città di Terni risulta essere dirimente per le verifiche, i monitoraggi, le decisioni assunte in materia ambientale».
Il confronto La maggioranza in consiglio comunale impegna, quindi, il sindaco e la Giunta «ad illustrare al consiglio comunale le motivazioni con le quali gli organismi preposti giustificano l’adozione del D.D.R n.83 del 10 marzo 2016, a formalizzare la posizione del sindaco e della Giunta in merito alla riorganizzazione dell’Arpa, ad avviare un’interlocuzione con la Regione al fine di ottenere la modifica del D.D.R. per una rimodulazione della riorganizzazione di Arpa Umbria in linea con le necessità del territorio ternano nell’ambito di un percorso condiviso anche con le organizzazioni sindacali e in attesa dell’adeguamento che la Regione Umbria dovrà espletare entro il mese di giugno 2017 in base alla legge nazionale ‘Istituzione del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale’». In questo contesto, concludono, «va valorizzato il territorio ternano con una sede dipartimentale a Terni a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, anche tramite la necessaria autonomia nell’ambito degli indirizzi generali e con capacità operativa in grado di garantire interventi adeguati».