Arpa Umbria: «Riforma sbagliata, annullatela»

Dura presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil: «Annullare tutti gli atti della riorganizzazione attuata dal direttore generale dal 2015 ad oggi in quanto illegittimi»

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In Comune, a Terni, tutti d’accordo: la riorganizzazione dell’Arpa Umbria non piace a nessuno. A raccontarlo sono Cgil, Cisl e Uil dopo l’audizione in Terza Commissione alla quale sono stati invitati

Le critiche «Il direttore generale dell’Arpa Umbria – dicono Cgil, Cisl e Uil – ha cambiato un’organizzazione interna che non rispetta quanto previsto dalla legge regionale con la quale è stata istituita l’Arpa e che le prevedeva “articolata in una direzione generale e in due dipartimenti territoriali”. La nuova organizzazione ha fatto sì che i due dipartimenti fossero soppressi, nonostante la Regione Umbria avesse rafforzato le specifiche funzioni dei due direttori dei dipartimenti territoriali». Che, lamentano i sindacati, «non svolgono più le funzioni di competenza e non hanno più la responsabilità della struttura dipartimentale, nella nuova organizzazione svolgono funzioni dirigenziali quali bonifiche ambientali e servizi operativi di patrimonio».

Gli stipendi Cgil, Cisl e Uil dicono che «possiamo solo costatare che con questa riorganizzazione sono pagati compensi ai direttori che non svolgono più funzioni di direttori dei dipartimenti territoriali. Il direttore generale afferma che sono stati potenziati i territori, ma non risponde neanche al vero, il personale dell’Arpa Umbria è stato solo trasferito da un territorio a l’altro con un bando interno di manifestazione d’interesse, questo ha comportato disservizi su alcune uffici/strutture che poi sono stati sopperiti con servizi e attività esternalizzate».

«Anullare tutto» La richiesta che viene inviata «agli organi politici» è di «intervenire per fare annullare tutti gli atti della riorganizzazione attuata dal direttore generale dal 2015 ad oggi in quanto illegittimi. Una riorganizzazione totale dell’Arpa Umbria spetta cambiarla solamente all’assemblea legislativa regionale e non al direttore generale. Ci riteniamo soddisfatti perché è stata accolta positivamente la richiesta fatta e i consiglieri hanno preparato un atto di indirizzo al fine di promuovere quanto sopra detto».

 

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