
«Tempi record per la nuova scuola. Entro settembre sarà ricostruita». Con queste parole, a marzo del 2017, l’assessore Diego Dramane Wagué salutava le ‘ruspe’ pronte a demolire l’edificio di via Fonti Coperte danneggiato seriamente dal sisma. A più di un anno di distanza da quei proclami, però, il cantiere coi lavori non è mai partito e i genitori, assieme agli insegnanti, hanno deciso di portare avanti la protesta.

La scuola Demolita più di un anno fa, da allora sul piazzale resta solo un cumulo di macerie. Nasce così la petizione, sulla piattaforma change.org, che ha raccolto più di seicento firme in appena due settimane per chiedere una data certa per l’inizio dei lavori di ricostruzione. A chiederlo i genitori degli alunni che hanno organizzato una conferenza stampa in un’aula della scuola elementare Giovanni Cena dove gli studenti della Carducci-Purgotti sono stati trasferiti sin da dopo il sisma e da dove continuano a frequentare le lezioni in attesa di riavere la ‘nuova scuola’.
I danni del terremoto Il primo, quello costruito nel 1958 in muratura e che occupa 1.785 metri quadrati, è stato dichiarato inagibile mentre quello più nuovo, in cemento armato, realizzato negli anni ’70, è risultato con una vulnerabilità sismica più alta rispetto a quello più vecchio. Per realizzare la nuova struttura si stima che il costo si aggirerà sugli oltre tre milioni di euro, cifra notevolmente inferiore rispetto a quella che sarebbe necessaria per la messa in sicurezza dei due edifici, oltre 4 milioni di euro.

La petizione E per tenere alta l’attenzione sulla vicenda, il consiglio d’istituto, con genitori e insegnanti, dopo una serie di proteste pacifiche e di richieste di chiarimento in merito allo slittamento dell’inizio dei lavori ha deciso di far partire la raccolta firme che, a quanto pare, un primo risultato già l’ha ottenuto. Venerdì 8 giugno, infatti, è stato convocato un incontro con tutti i soggetti coinvolti, tra cui la presidente della Regione Catiuscia Marini, l’assessore regionale e quello comunale, il sindaco, i rappresentanti della Protezione civile, la ditta appaltatrice, per ottenere un iter preciso prima della chiusura dell’anno scolastico.
Il consiglio d’istituto «La petizione è un modo per sollecitare le istituzioni a dar conto di impegni assunti pubblicamente nella ricostruzione di questa scuola – ha spiegato il rappresentante del consiglio d’istituto, Raffaele Goretti – i lavori nella scuola di Foligno sono in corso, qui invece si va da momenti di euforia alla depressione, si fanno passi avanti e subito si torna indietro». La procedura, secondo quanto è stato spiegato in conferenza, oggi è in mano al Commissario straordinario alla Ricostruzione, che si è fatto carico della costruzione del nuovo edificio, per la rivisitazione del progetto esecutivo. «Quel progetto in origine è stato sbagliato – ha spiegato Goretti – è stato ripreso e rimesso all’attenzione della conferenza, dopo il 18 dicembre 2017. La ditta che ha vinto l’appalto sul primo progetto ora pretende delle risorse per quelle prescrizioni che si deve accollare per fare modifiche a quel progetto. Commissario, ditta e ente Regione si mettano d’accordo e chiariscano. Vogliamo risposte politiche, istituzionali».

Studenti in attesa Iva Rossi, la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Perugia 4, di cui fa parte l’istituto, ha sottolineato lo sforzo di docenti ed alunni, che va avanti da mesi, nell’accogliere le classi della scuola media negli istituti primari ‘Giovanni Cena’ e ‘Lombardo Radice’. «Gruppi di bambini hanno lasciato le loro aule e palestre per far posto ai ragazzi più grandi – ha affermato – dopo 18 mesi siamo ancora qui ad aspettare la ricostruzione. Quanto dovrà durare l’attesa? Il nostro urlo è ‘Forza istituzioni, non deludeteci e non deludete i ragazzi, ricostruite la nostra tanto amata scuola’». Era presente all’incontro anche l’assessore comunale alla Scuola e all’Edilizia scolastica Dramane Diego Waguè, che ha sottolineato di essere «al fianco di genitori e insegnanti nel cercare di sollecitare costantemente gli organi politici. Ci sentitiamo quasi tutti i giorni – ha detto – il Comune aveva il compito di demolire la scuola e l’ha fatto nei tempo. Ora aspettiamo anche noi novità nell’incontro dell’8 giugno».