Scuole a Perugia: «Sicure se accorpate»

L’unica ancora chiusa dopo il terremoto di ottobre, la Carducci Purgotti, sarà abbattuta e realizzata ex novo in tempo per l’inizio del nuovo anno scolastico

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Le ultime scosse di terremoto hanno di fatto riaperto il dibattito sulla sicurezza degli istituti scolastici perugini, di cui si è tornato a parlare in commissione cultura martedì mattina.

Gli studenti fuori dal Liceo ‘Mariotti’ di Perugia

Le scuole Dopo la diffusione degli ultimi dati e l’impegno, da parte del sindaco, a ristrutturare gli edifici che maggiormente necessitano di adeguamenti e messa in sicurezza, sono intervenuti anche i consiglieri del Pd a chiedere che le informazioni vengano condivise con le famiglie, gli insegnanti e i dirigenti scolastici nonché che si valuti l’opzione di adottare strutture complesse di nuova costruzione che accorpino anche più plessi scolastici «considerato il fatto che gli attuali 112 edifici non rappresentano un futuro sostenibile né dal punto di vista economico né per la necessità di ambire all’eccellenza scolastica». 

 

Gli istituti «Abbiamo ritenuto di sollecitare sindaco e giunta affinché vengano posti in essere interventi di verifica e controllo della stabilità degli edifici scolastici nel comune di Perugia da parte di personale formato allo scopo, tecnici comunali, vigili del fuoco, genio civile – ha spiegato Alviero Mirabassi – da raffrontare poi con i dati dell’ultima verifica generale sulle scuole effettuata dopo il sisma del 2009». Per l’istituto comprensivo 4 e 12, che comprende le scuole di Ponte San Giovanni, Le margherite, Peter Pan, Fantasia, La Fonte, Collestrada, Mazzini, Balanzano, Pieve di Campo, Sant’Egidio, la dirigente Iva Rossi ha ricordato come la scuola Carducci Purgotti sia l’unica rimasta chiusa dopo il terremoto di ottobre, in seguito al quale si è provveduto a trovare una nuova collocazione ai ragazzi per garantire la continuità scolastica.

Carducci Purgotti «La scuola –ha annunciato la dirigente- sarà abbattuta a breve, da quanto stabilito tra Regione, Comune e Ministero per essere riaperta, puntuale, a settembre». La dirigente ha quindi ricordato come anche a ponte San Giovanni, le diverse azioni messe in campo per gli edifici scolastici -lavori, ma anche la nuova organizzazione logistica resa necessaria dai lavori stessi- siano state oggetto di continui confronti con l’amministrazione comunale.

Elce e Fabretti La dirigente Roberta Bertellini, rassicurando sulla sicurezza dei plessi di competenza, cioè quelli che rientrano nell’istituto comprensivo Perugia uno e che comprende le scuole Gabelli, Montessori, Giardino di Bibi, Pestalozzi e Pascoli, ha invece sollevato la questione dell’ingresso della scuola di Elce, dove più volte la sbarra è stata rotta, ponendo un problema di sicurezza per i ragazzi e tutti coloro che frequentano il plesso. La dirigente dell’istituto comprensivo 3, invece, ha sollecitato l’amministrazione per quanto riguarda la scuola Fabretti che non rientra nel piano presentato dal comune, ma ha invece assoluta necessità di un investimento e per avere risposte su criticità in sospeso da troppo tempo, malgrado i continui e costanti rapporti con gli uffici comunali.

Certificazione anti-sismica Sulla certificazione di vulnerabilità sismica delle scuole l’ingegner Ivana Moretti del comune ha precisato che «la valutazione è stata effettuata con accuratezza. L’unico scrupolo che gli uffici hanno nella divulgazione di questi certificati –ha detto- è che dovrebbero essere letti da personale tecnico, per evitare di arrivare a conclusioni affrettate che potrebbero portare fuori strada, in considerazione della complessità delle valutazioni e delle considerazioni che sono state fatte e che è ben difficile sintetizzare». Circa le prove di evacuazione, le dirigenti scolastiche hanno confermato come le prove vengano fatte almeno 2 volte l’anno e come i ragazzi siano comunque educati in tal senso anche dagli stessi insegnanti con la presenza di esperti. 

L’assessore all’edilizia scolastica Wagué

L’assessore Wagué ha ricordato come, fin dall’inizio del mandato, l’edilizia scolastica sia stata tra le priorità dell’amministrazione, nella consapevolezza che le condizioni generali, a Perugia come nel resto d’Italia, non erano buone, trattandosi spesso di edifici vecchi e non sempre adeguatamente manutenuti. «Per questo –ha ricordato- con il sindaco abbiamo confronti continui con i dirigenti di tutti i plessi scolastici e con gli uffici per tenere sotto controllo la situazione, partendo proprio dal piano del 2009. Il terremoto –ha proseguito Wagué- ha dato un’accelerata a tutto con i controlli serrati che sono stati fatti fin da subito. C’è un crono programma preciso di interventi –ha ribadito- per oltre 27 milioni di euro reperiti in bilancio in vario modo, in parte sono risorse comunali, in parte mutui, in parte risorse derivanti dall’indennità di disagio ambientale o dalla Protezione civile. A seconda delle scuole e delle priorità dei lavori procederemo in modi diversi, con bandi di gara, piuttosto che con lavori di somma urgenza, o come nel caso della Carducci Purgotti con la regione e il ministero».

Accorpamento Circa l’ipotesi di accorpamento, sempre l’assessore ha specificato che questa ipotesi «richiede un cambio di mentalità perché se si decide di chiudere una o più scuole per accorparle non si possono poi, strumentalmente, pilotare proteste, portando avanti un tiro al piccione contro il sottoscritto, piuttosto dovremmo essere tutti uniti per raggiungere un obiettivo che pare condiviso». «Non è corretto che solo 36 scuole su 112 vengano ristrutturate –ha ribadito la consigliera del Pd Alessandra Vezzosi- è necessario, piuttosto, che alcune di queste vengano accorpate».

 

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