di F.L.
La loro massiccia presenza, venerdì mattina, non è passata inosservata, nella zona di via Curio Dentato ma anche in quella di Cesure. Con due diverse celebrazioni, una per ogni comunità presente a Terni, i fedeli islamici hanno infatti festeggiato la fine del Ramadan, il mese di digiuno imposto dal Corano.
Il rituale In centro città il punto di riferimento dei musulmani, provenienti anche da fuori capoluogo, è stato il Centro culturale islamico di via Vollusiano, dove dalle prime ore del giorno si sono riunite oltre 400 persone, uomini e donne. Il rituale ha previsto la preghiera, tenuta da un ‘super imam’ arrivato appositamente dal Marocco e dall’imam del Centro Mimoun El Hachmi, poi tutti i fedeli hanno potuto spezzare il digiuno, tornando a mangiare anche alla luce del giorno.
Dialogo tra religioni «La nostra è stata una preghiera di pace, durante la quale, come ambasciatori dell’Islam, abbiamo esortato i nostri fedeli a seguire sempre la strada del bene, dell’aiuto dell’altro e dell’amicizia, anche verso le altre religioni» spiega Mimoun. Un’amicizia che si è rinsaldata anche venerdì, visto che la festa di fine Ramadan è stata aperta anche a rappresentanti di altre confessioni. In via Vollusiano c’erano infatti anche Rossana Piloni, cristiana cattolica, Duccio Penna, della comunità Bahai, e Luca Motta, della scuola laica buddhista giapponese Sokka Gakkai.
Il nodo moschee Anche a Cesure sono stati diverse centinaia i fedeli che si sono radunati nei pressi del centro commerciale, seguendo lo stesso rituale: una preghiera e un banchetto a base di dolci e piatti tipici della tradizione araba. Tra i fedeli anche Maarouf Abderrahim, già presidente della Consulta comunale per l’integrazione e uno dei responsabili del Centro islamico di via Alterocca, che ha deciso di affittare un locale, appunto nella zona di Cesure, per ospitare più comodamente tutti i fedeli. Vane, invece, le richieste presentate all’amministrazione comunale da parte di El Hachmi per individuare un posto analogo nei pressi della stazione, più facile da raggiungere per chi arriva con il treno da fuori Terni. «Sarebbe stato meglio anche per rispetto dei nostri amici ternani – commenta l’imam -, ma non è stato possibile. Tutto comunque si è svolto nel massimo della tranquillità. Noi, intanto, continuiamo a lavorare per il futuro per trovare uno spazio adatto».