Una vera e propria liberazione. Da mesi e mesi da incubo, a causa del continuo via vai di gente e al baccano a tutte le ore del giorno e della notte. I residenti di via Campofregoso 32 hanno vissuto così, con un grande sospiro di sollievo, l’arresto da parte della sezione antidroga della squadra mobile di Terni dei due nigeriani trovati in possesso di oltre un chilo di marijuana. Applausi e congratulazioni agli agenti – tra l’altro un paio feriti e soccorsi con acqua e disinfettante dagli stessi condomini – che hanno messo fine ad una situazione già oggetto di diversi esposti e ora raccontata dalla voce degli stessi (involontari) protagonisti.

«Menomale» Di fronte alle domande sugli arresti, è l’esclamazione che tutti si lasciano sfuggire nel condominio popolare a due passi dalla questura, vissuto soprattutto da anziani, ma anche da qualche giovane famiglia. Il racconto più indicativo è quello della dirimpettaia dell’appartamento al secondo piano dove sono stati bloccati i due. «Con questi arresti sono rinata – spiega -, questa situazione mi aveva mandato in depressione. Sono invalida, malata, non si poteva dormire più né il giorno né la notte per la confusione che c’era, tra la musica a tutto volume e le decine di stranieri che entravano ed uscivano dalla casa. Ho visto uscire anche donne nude, probabile che oltre alla droga ci fosse anche qualche altro giro. Una è stata anche picchiata, ad altre sono state tirate contro delle valigie».

Richieste inutili Eppure la signora ha cercato anche di spiegare la propria precaria situazione di salute ad uno dei nigeriani che vivono nell’appartamento (affittato dal 27enne bloccato dalla mobile). «Gli ho fatto vedere pure la cicatrice dell’operazione subita da poco – continua la signora -, chiedendogli, in amicizia e senza rancori, di smettere di fare baccano. ‘Per noi è festa’ mi sono sentita rispondere, con tanto di insulto». Ora, la speranza è che la situazione sia stata risolta una volta per tutte, anche se il timore dell’anziana è che «la cosa non si fermerà qui». Timore condiviso anche da altri condomini, che comunque per ora si ‘godono’ le prime ore di completa tranquillità.
Le proteste «Da un anno a questa parte era un disastro – spiega un’altra signora che abita un piano più su -, oltre al fatto che non si dormiva per i rumori e il via vai di gente, la situazione era anche igienicamente difficile». Le lamentele avevano raggiunto anche il proprietario dell’appartamento affittato al nigeriano – con un permesso per protezione sussidiaria, valido per due anni -, «ma ci ha detto che la cosa non lo toccava». Sono stati gli esposti alle forze dell’ordine a risolvere la questione. «Speriamo sia una volta per tutte» è la speranza comune, condivisa anche da altre due condomini del primo piano, anche loro arrivate all’esasperazione, almeno fino all’intervento della polizia.