Due condanne e un’assoluzione: martedì mattina il tribunale di Terni – giudice Elisa Fornaro – ha emesso la sentenza di primo grado in merito al processo che vedeva imputate tre persone per truffa. Fra le vittime del raggiro – incentrato sulla compravendita di auto – anche un ternano che aveva cercato, riuscendoci e convinto della buonafede degli acquirenti, di vendere la propria auto per racimolare i soldi necessari per curarsi. Affetto da una grave malattia, l’uomo è purtroppo deceduto prima della conclusione del procedimento penale.
Oltre a lui, altre due le vittime dei raggiri, rappresentate dagli avvocati Arnaldo Sebastiani e Piero Buti. Martedì il giudice ha condannato un 42enne (D.L.) e la moglie 39enne (S.U.) – entrambi ultra noti alla giustizia e residenti in provincia di Viterbo – rispettivamente a nove e sei mesi di reclusione oltre al pagamento di una pena pecuniaria e di una provvisionale stabilita dal tribunale. Assolto il presunto ‘complice’ della coppia, 27enne anche lui di Viterbo, difeso dall’avvocato Barbara Grillini.
Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal pm Adalberto Andreani le cui richieste – formulate nel corso della requisitoria – sono state sostanzialmente accolte, i due – marito e moglie, difesi dall’avvocato Alessio Pressi – avrebbero agito con un sistema ben collaudato. Dapprima contattando i singoli venditori attraverso gli annunci pubblicati online e manifestando un concreto interesse all’acquisto. Poi, grazie alla disponibilità di un conto corrente, consegnando assegni che venivano puntualmente respinti all’incasso, per via della firma non corrispondente. In mezzo c’era il passaggio di proprietà dell’auto e tante rassicurazioni – dall’esibizione dei documenti di identità alla stampa di estratti conto più o meno reali – che hanno fatto cadere nel tranello almeno tre persone, fra cui il ternano poi deceduto.