Viene definito un ‘primo passo importante’ (l’ennesimo ‘primo passo’, aggiungiamo noi) per dotare l’Umbria di una spina dorsale ferroviaria, da San Sepolcro fino a Terni, integrarla con la rete nazionale di Ferrovie dello Stato ed aprire dunque un futuro nuovo al trasporto ferroviario umbro.
L’inaugurazione con gita

Come ormai diventato consuetudine in queste terre, l’inaugurazione diventa una sorta di scampagnata per giornalisti, politici e tecnici. Restano a piedi invece i pendolari, che domattina, e in quelle a seguire, non troveranno treni alle stazioni. Come noto, infatti, l’avvio completo del servizio Fcu è stato posticipato a data destinarsi, per via di una richiesta di integrazione documentale avanzata dall’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie. Il viaggio è iniziato a Città di Castello e si è concluso a Ponte San Giovanni, per mostrare il rifacimento dei 52 chilometri della tratta nord. Erano presenti i sindaci di Città di Castello e di Perugia, amministratori dei comuni di Umbertide, San Sepolcro e degli altri comuni interessati. La formale riconsegna dell’infrastruttura è stata effettuata dal direttore strategie di Rfi Gianfranco Pignatone che ha partecipato, insieme all’amministratore delegato di Busitalia Stefano Rossi ed all’amministratore unico di Umbria Mobilità ,Ferruccio Bufaloni.
Cinque Stelle: «Siamo all’operetta»
«Nulla di politico, ma di artistico, genere operetta, questa mattina tra Città di Castello e Perugia. Uno spettacolino che non ha convinto nessuno, con Catiuscia Marini quale maldestra protagonista, con lo stesso copione di sempre, le stesse trame, gli stessi personaggi, gli stessi logori ambienti e perfino gli stessi errori. Si può dunque festeggiare la non-riapertura di una modesta quota della tratta, con velocità da tartaruga, pensando di non suscitare poi l’ilarità generale?», così Andrea Liberati (M5S), che annuncia l’arrivo in Umbria del ministro Danilo Toninelli per un tour governativo sui treni regionali.
Lega: «Solito copione»
Metafora teatrale anche per la Lega, che denuncia come si svolgano sistematicamente «le solite passarelle col solito opione, mentre ai cittadini rimane solo il disagio per un servizio promesso e che, invece, non c’è», scrivono in una nota i parlamentari leghisti e i due consiglieri regionali. «Non vogliamo essere complici dell’ennesima recita del Pd, per questo nessun esponente della Lega ha partecipato alle celebrazioni di un treno fantasma. Inaugurare un servizio che non c’è sembra una barzelletta nemmeno tanto divertente, non ci prestiamo a certi giochi».
Marini difende la scelta

«La scelta strategica della Regione – ha affermato la presidente Marini – non solo darà sicurezza e qualità ad un tracciato storico dell’Umbria, ma vuole anche rispondere alle nuove e più complessive esigenze della nostra economia. Quello di cui ci stiamo occupando è un investimento stimato in circa 150 milioni di euro, 63 dei quali sono stati destinati alla tratta che abbiamo ripreso oggi. Gli altri due grandi interventi riguardano il tratto Ponte San Giovanni – Perugia S.Anna ed il tratto da Ponte San Giovanni fino a Terni. Quest’ultimo, nello scorso mese di aprile, è stato dichiarato di interesse nazionale e, sulla scorta di tale importante provvedimento, i lavori verranno eseguiti direttamente da Rfi». «Bisogna sottolineare – ha affermato l’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella – che l’intervento realizzato fa parte di una strategia piuttosto articolata che va ben al di là del rifacimento dell’armamento o dell’impiantistica; si tratta del primo tassello di un complesso disegno che, attraverso il rilancio delle ferrovie regionali, si propone il rafforzamento del trasporto collettivo».