di Ros. Par.
Nonostante la tregua firmata qualche giorno fa tra Comune di Perugia e le sigle sindacali, la Cgil ritorna a battere il pugno sul tavolo, accusando l’amministrazione di non avere un atteggiamento poco sensibile nei confronti del personale. Federico Armati, segretario aziendale Fp-Cgil ci va duro.
La preoccupazione «La nostra Organizzazione sindacale esprime forte preoccupazione in merito alla programmazione del fabbisogno del personale 2015-2017 deliberata dalla giunta comunale – chiosa Armati -. Avremmo apprezzato un’impostazione diversa dell’amministrazione sul personale, vista la forte carenza in tutti i settori ed in particolare in quelli strategici del nostro ente».
Le domande «Ci chiediamo il perché il Comune abbia deciso di non investire le somme a suo tempo utilizzate per i dirigenti a tempo determinato. Dove sono andate a finire? – si chiede Federico Armati -. Inoltre ci chiediamo il perché sia scomparso dall’atto il concorso da un posto di amministrativo-contabile categoria C1 che utilizzava gli strumenti di legge per la stabilizzazione del personale. Quando verrà completato il concorso, ad oggi ancora fermo, per le educatrici? Ricordiamo che non esiste nessuna norma che ne imponga l’interruzione della procedura. E allora perché l’amministrazione non lo fa? L’esternalizzazione dei servizi, a detta del sindaco, non è oggetto di valutazione ma magari è nel cassetto di qualcuno che ci sta lavorando? Avremmo voluto avere un confronto diretto prima di leggere l’atto già approvato, come avremmo voluto che le parole più volte dette fossero state comprese dal sindaco».
Contro il trasferimento «Al Comune va riconosciuto il merito di aver ridotto le posizioni dirigenziali a tempo determinato – continua il j’accuse della Cgil -, ma la nostra battaglia era anche quella di liberare risorse da investire nei servizi con nuove risorse umane. Ma questo è stato disatteso. Come più volte detto al sindaco, ci sono sempre due pesi e due misure, per fare un esempio di questi giorni, l’amministrazione sta liberando gli uffici di via Scarlatti dislocando una parte degli uffici a Monteluce e una parte a Palazzo Grossi. Si mette in moto un ‘meccanismo’ per risparmiare, giustamente soldi pubblici, ma poi in altre sedi si consente l’utilizzo da parte di dirigenti di area e assessori di mega stanze modello ‘Film di Fantozzi’. Perché ancora non si è attuato un giusto utilizzo degli spazzi in primis dell’apparato di governo e dirigenziale? La responsabilità è della politica o della dirigenza? Siamo convinti che applicando un principio cardine della pubblica amministrazione, quello ‘del buon padre di famiglia’ avremmo dei risparmi diretti e indiretti dai molti spazi che potremmo destinare ad uffici dignitosi per i cittadini e per i dipendenti. Sindaco noi continueremo a scrivere e a sollecitare la risoluzione delle problematiche del personale, ma l’amministrazione comunale deve fare la sua parte come, ad esempio, iniziare a rispondere, altrimenti le ricorderemo per l’ennesima volta che le sue parole non corrispondono ai fatti».
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