Ad un 31enne cittadino marocchino – A.S. le sue iniziali -, che negli anni in cui aveva vissuto a Perugia si era messo in mostra per il suo talento criminale, è costato caro il rientro nel capoluogo regionale. Martedì, infatti, la polizia ha messo fine alla sua latitanza.
La storia Nel periodo in cui aveva vissuto a Perugia, il giovane, aveva subito numerosi arresti e denunce per rapina, spaccio di sostanze stupefacenti, porto ingiustificato di oggetti ad offendere nonché, in vari casi, per reati contro la persona, sintomo, quest’ultimo, di un’indole violenta e quindi di una particolare pericolosità del soggetto. Il marocchino, forse intuendo che alcuni procedimenti penali a suo carico stavano giungendo a definizione, nel 2013 ha lasciato l’Italia ed è tornato in madrepatria. In tal modo, egli ha eluso un ordine di esecuzione di pena detentiva che pendeva sul suo capo da ben due anni.
Richiesta di reingresso Circa due mesi fa, il legale del soggetto, aveva richiesto l’autorizzazione al suo reingresso nel nostro Paese, per il solo tempo strettamente necessario alla partecipazione ad una udienza relativa ad un altro procedimento penale a suo carico. Il questore di Perugia, all’esito degli accertamenti sviluppati sul conto del marocchino dalla divisione anticrimine e dall’ufficio immigrazione, ha accolto tale istanza, nella speranza che il soggetto si presentasse effettivamente in tribunale.
L’arresto Ed in effetti, il nordafricano è regolarmente comparso davanti al giudice penale, ritenendo, a torto, di non avere altri conti in sospeso con la giustizia. Ad attenderlo, perĂ², c’erano le volanti, pronte ad arrestarlo non appena fosse terminata l’udienza. Pertanto, il 31enne dovrĂ passare in Italia molto piĂ¹ tempo di quanto immaginava. Infatti, terminati gli accertamenti di rito, è stato condotto a Capanne, dove dovrĂ scontare una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione per i reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, lesioni personali aggravate e resistenza a pubblico ufficiale.