Le grida d’allarme s’erano sprecate nel corso del tempo, d’altronde per Terni – e quindi Spoleto nell’ottica di un accorpamento con Perugia – sarebbe stata una ‘brutta botta’ da sopportare. Territori già in crisi, costretti ad emigrare per un presidio fondamentale qual è la sezione fallimentare di un tribunale. Così non sarà , almeno per ora, perché lo scorso dicembre il governo ha stralciato, dai decreti delegati che attuano la riforma fallimentare, quelli che prevedevano l’accorpamento delle sezioni fallimentari dei tribunali di Terni e Spoleto con Perugia. Nessuna ‘migrazione’ quindi, né ‘viaggi della speranza’ per chi ha a che fare con fallimenti e procedure concorsuali. Non a caso nelle scorse settimane gli Ordini degli avvocati di Terni e Spoleto, presieduti rispettivamente da Francesco Emilio Standoli e Maria Letizia Angelini Paroli, hanno preso carta e penna e scritto al ministro della giustizia Alfonso Bonafede (M5s) per ringraziarlo della scelta compiuta. Per una volta, un sospiro di sollievo.