Tribunale più ‘debole’: «Terni rischia grosso»

Avvocati e commercialisti mettono in guardia: «In bilico la sezione fallimentare che verrebbe dirottata a Perugia. Chi deve, si attivi»

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Avvocati e commercialisti della provincia di Terni, attraverso i rispettivi ordini professionali, lanciano l’allarme: «Il tribunale di Terni e l’intero settore produttivo della provincia rischiano di essere penalizzati dal nuovo quadro normativo sulla crisi di impresa».

I ‘paletti’ «Pur introducendo regole chiare e organiche – scrivono l’ordine degli avvocati e quello dei dottori commercialisti ed esperti contabili in una nota congiunta -, la legge 155 del 2017 introduce criteri che dovranno essere presi in considerazione dal governo per la definizione delle nuove competenze territoriali, come il numero delle imprese iscritte nel registro delle imprese, la popolazione residente nel territorio compreso nel circondario del tribunale, il numero dei giudici professionali previsti nella pianta organica e quello delle procedure concorsuali sopravvenute e definite nel corso degli ultimi cinque anni».

«Rischio concreto» «Dalle notizie in nostro possesso, la commissione nominata dal governo per la predisposizione dei decreti di attuazione sembra voler introdurre limitazioni molto stringenti con il solo obiettivo di concentrare le ‘procedure fallimentari’ nei soli tribunali maggiori. Il rischio, pertanto, è quello di perdere anche la sezione fallimentare del tribunale di Terni, come già è avvenuto a seguito dell’istituzione della sezione specializzata in materia di impresa, che verrebbe dirottata e concentrata a Perugia».

«Mobilitazione necessaria» «Se così fosse – aggiungono dai due ordini professionali -, il declassamento del nostro tribunale provocherebbe gravi disagi logistici e maggiori spese, priverebbe il territorio di un’importante competenza giudiziaria che invece, proprio per la sua rilevanza strategica, deve essere il più possibile vicina alle imprese, specialmente in una fase così delicata per il rilancio dell’economia, e avrebbe comunque gravi ripercussioni sul territorio in termini economici e sociali. L’eventuale perdita della sezione fallimentare – concludono avvocati e commercialisti della provincia di Terni – potrebbe rappresentare anche un chiaro segnale delle volontà del governo e potrebbe in futuro portare alla soppressione dello stesso tribunale di Terni. Dobbiamo perciò assolutamente scongiurare tale pericolo con l’impegno di tutte le forze politiche e sociali del territorio che devono convergere in una forte e decisa azione nei confronti del governo che dovrà emanare i decreti attuativi».

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