Arpa ‘depotenziata’ a Terni – in un territorio segnato dalle questioni ambientali -, potere ‘accentrato’ nelle mani del direttore generale Walter Ganapini: temi attuali che, rilanciati nei giorni scorsi anche dalla Fials Umbria e dal Prc di Terni, vengono ora sollevati da Francesco Maria Ferranti (presidente del consiglio comunale di Terni, FI).
«Accentramento su Perugia»
«Da oltre tre anni – scrive Ferranti che già negli anni scorsi, da capogruppo ‘azzurro’ in Comune aveva puntato i riflettori sulla problematica – la riorganizzazione di Arpa Umbria effettuata dal direttore Ganapini ha accentrato a Perugia tutta la gestione. La legge istitutiva di Arpa, va però ricordato, prevede due dipartimenti, uno a Terni e l’altro a Perugia. Ad oggi i due capi dipartimento sono stati ridimensionati al ruolo di dirigenti. Tutto ciò a fronte delle pesanti criticità ambientali che riguardano il ternano sotto molteplici aspetti».
Consiglio comunale ‘interessato’
«Proprio in un contesto del genere – prosegue il presidente del consiglio comunale di Terni – servirebbe una presenza forte e continua sul territorio, con azioni congiunte da parte di tutte le istituzioni interessate ai temi ambientali. Non ultimi, i controlli che dovrebbero essere potenziati. Per questo ritengo opportuno che la Regione intervenga, riportando Arpa Umbria ad un assetto coerente con la legge istitutiva dell’agenzia. Un tema che intendo portare all’attenzione della conferenza dei capigruppo in Comune per l’elaborazione di un atto condiviso, unanime, da parte del consiglio».
Movimento 5 Stelle: «Battaglia condivisa»
Concorde – e già di per sé è una notizia – con l’esponente di Forza Italia, il Movimento 5 Stelle in consiglio comunale che, attraverso il proprio capogruppo Luca Simonetti, afferma: «Concordiamo con il presidente del consiglio comunale di Terni, sul fatto che sia necessario affrontare quanto prima la questione del riassetto territoriale di Arpa. Una battaglia che portiamo avanti da anni, unitamente a quella di sciogliere definitivamente tutti i nodi relativi alla trasparenza con cui troppo spesso abbiamo fatto i conti durante l’accesso agli atti. Sono anni che denunciamo un’inaccettabile chiusura dell’Arpa rispetto alla diffusione di alcuni dati che riguardano il nostro territorio. È fondamentale che questa agenzia riprenda il vecchio assetto, come previsto dalla legge istitutiva dell’ente, che prevede un dipartimento autonomo con piene funzioni a Terni. Un atto dovuto – conclude Simonetti – considerando tutte le problematiche ambientali che contraddistinguono la nostra realtà territoriale fino a renderla un caso nazionale».