Terni, Prc all’attacco sull’Arpa depotenziata

«Ogni decisione accentrata a Perugia e in mano al direttore generale nonostante la conca ternana sia piena di criticità. Colpa della Regione»

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Una situazione definita «gravissima» e legata al depotenziamento della sede di Terni, «priva di ogni forma di autonomia, senza mezzi economici, con dirigenti ed operatori demansionati e la sua capacità operativa notevolmente ridotta. Tutto il potere è accentrato nelle mani del direttore generale». La denuncia, non nuova e relativa ad Arpa Umbria, è del Partito della Rifondazione Comunista di Terni «in seguito alla riorganizzazione decisa dal dg Walter Ganapini ed approvata dalla giunta regionale».

LA FIALS TERNI: «POTERE IN MANO AL DG»

«L’avevamo detto»

«Già tre anni fa – spiegano da Rifondazione – valutammo negativamente la cancellazione dei due dipartimenti provinciali di Terni e Perugia, una misura in contrasto con la legge regionale tuttora vigente che ha tolto l’autonomia gestionale ed economica ed accentrato nella sede regionale di Perugia tutti i centri decisionali. Per primi parlammo di un provvedimento emergenziale che portava ad un’inaccettabile modifica strutturale dell’agenzia».

«Biblioteca chiusa, libri a Perugia»

«Al momento attuale – prosegue il Prc di Terni – ci risulta che i controlli nel nostro territorio non vengano più decisi dalla sede provinciale dell’Arpa, ormai di fatto ‘commissariata’, ed i risultati di quelli effettuati siano di fatto inaccessibili. È stata perfino chiusa la biblioteca, oggetto di visita delle scolaresche, utile per far crescere la coscienza ambientale della città e delle future generazioni e gran parte dei volumi è stata trasferita a Perugia».

«Perdita enorme»

«L’assurdità e la dannosità di questa operazione – attacca Rifondazione – è ancor più evidente considerando che la conca ternana è il territorio dove si registra la maggior criticità ambientale della regione e del centro Italia. È a Terni che è nata storicamente l’Arpa, che ha costituito da sempre un presidio cui far riferimento per le emergenze ambientali che si verificano. Non può essere questo l’ennesimo ente che si va ad aggiungere al lungo elenco di strutture perse, negli ultimi anni, dal territorio ternano in favore di Perugia, in nome di una assurda corsa all’accentramento regionale. Non ce lo possiamo permettere. Le responsabilità politiche della Regione dell’Umbria sono pesantissime ed inqualificabili».

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