Un rapporto matrimoniale entrato in crisi da tempo, con strascichi non solo in ambito civilistico, ma anche di fronte all’autorità giudiziaria. È quello fra una donna ternana di 50 anni e il marito 66enne, libero professionista, con la prima che ha denunciato il secondo, prima ai carabinieri e poi – con integrazione – direttamente in procura per maltrattamenti in famiglia. La vicenda, come accennato, è complessa e affonda le proprie radici nel tempo.
Lo schiaffo
A pesare sulla relazione, inizialmente, sarebbe stata una certa propensione autoritaristica del 66enne che con il passare degli anni – secondo la donna – è sfociata in qualcosa di diverso e ancor più pesante. Nella denuncia sporta, infatti, si legge non solo di offese pesanti anche di fronte al figlio della coppia, ma anche di gesti violenti. Uno in particolare, che sarebbe stato compiuto lo scorso giugno sempre di fronte al figlio: uno schiaffo assestato con una violenza tale da causare lesioni giudicate guaribili in sette giorni dai sanitari del pronto soccorso.
La situazione precipita
Quell’episodio, inizialmente denunciato, era stato poi ‘archiviato’ dalla donna – con remissione della querela – nella speranza che le cose potessero prendere una piega diversa. Ma tempo pochi giorni e l’ennesima lite fra i due – condita, stando alla denuncia, da offese e dalla minaccia da parte dell’uomo di cacciarla dalla casa coniugale in comproprietà – aveva portato (era lo scorso luglio) all’intervento delle forze dell’ordine. In aggiunta, negli atti c’è finito anche il costante controllo che l’uomo attuerebbe sul telefono cellulare della donna, con un’accurata ‘schedatura’ dei contatti con tanto di dati privati sulle persone presenti in rubrica.
«Si indaghi»
Da qui la richiesta della 50enne, agli inquirenti, di valutare i fatti e il profondo stato di prostrazione in cui sarebbe finita a seguito di condotte umilianti, offensive e minacciose. Storia che dalle mura familiari, potrebbe ora finire all’attenzione del tribunale di Terni dopo i passi compiuti dal legale della donna, l’avvocato Eugenio Pini del foro di Roma, determinato a far emergere la situazione della propria assistita in sede giudiziaria.