di A.T.
Ad un passo dal salutare il 2020, arriva l’annuncio del rilancio dell’Agenzia Umbria Ricerche (Aur), istituto di ricerca della nostra regione. La notizia arriva in una video conferenza che si è tenuta mercoledì mattina e alla quale ha partecipato oltre la presidente della Regione, Donatella Tesei, anche il commissario a cui è stato affidato il compito di risollevare e rendere autonomo lo storico ente, Alessandro Campi. La rimessa in gioco del ruolo fondamentale svolto dall’Aur rientra in quadro discorsivo più ampio: da tempo, infatti, è stato analizzato il peso delle società partecipate all’interno delle dinamiche socio-economiche di una regione e si è cercato di invertire la tendenza focalizzando l’attenzione sulla loro utilità.
Il commissario e il dossier
«Ho scelto come commissario il professor Campi che ha fornito spunti e analisi per interventi concreti di politica economica – è intervenuta dicendo la presidente Tesei – e preannuncio già che verrà rivista la legge regionale che istituisce l’Aur per renderla ancora più indipendente. L’auspicio è che possa diventare un punto di riferimento per industrie importanti». La parola è poi passata al professor Campi che ha esposto il lavoro fatto in pochi mesi dopo 5 anni di commissariamento dell’Aur. Un dossier ricco di innovazione e ristrutturazione con il solo scopo di rendere l’agenzia autonoma e in grado di poter continuare a camminare con le proprie gambe. Il primo intervento effettuato dal commissario straordinario è stato quello di ridurre i costi per ‘fare meglio e meno’ ha detto il professore. È stato poi lanciato il nuovo sito dell’Aur – agenziaumbriaricerche.it – che ha racchiuso decenni di lavoro di ricerca all’interno di una biblioteca virtuale e l’ultimo fascicolo della sua rivista semestrale (un numero monografico sul tema ‘L’Umbria che verrà’), definito da Campi ‘tribuna di dibattito e filosofia dell’agenzia’.
Nuova sede e obiettivo
«Abbiamo scelto una nuova sede, Villa Umbra, dove in questo momento c’è la scuola di pubblica amministrazione della regione Umbria. Avvicinare a questa struttura un ente di ricerca significa creare un polo di ricerca. Abbiamo poi intenzione di rafforzare la struttura che si occupa di analisi sociale e economica attingendo dai ricercatori che si sono formati all’interno dell’università e offrendo assegni di ricerca. Inoltre dovrà esserci un rapporto più stretto con il decisore politico e con tutte le realtà pubbliche e private che si occupano del settore economico nella nostra regione» ha spiegato il professor Campi. Per ultimo è stato presentato il rapporto economico 2020 dell’Agenzia, dedicato quest’anno agli effetti economici della pandemia sull’Umbria:«Anche se il quadro non è dei migliori dobbiamo avere come obiettivo quello di far diventare la nostra una regione attrattiva – ha concluso il commissario – un luogo non solo dove venire in vacanza ma anche trasferirsi e investire. Bisogna investire nella valorizzazione dell’offerta turistico-culturale, più integrata e meno frammentata. Focalizzarsi anche sul problema di politiche demografiche: l’Umbria sta lentamente invecchiando e l’aumento di popolazione anziana comporta l’aumento dei costi dei servizi sociali». L’Aur, in tutto questo, si vuole porre come punto d’incontro: fucina di idee e stimoli che tocchino diversi settori, tutti inevitabilmente collegati l’uno all’altro e col solo obiettivo di dare un contributo concreto al futuro sviluppo dell’Umbria.