Terni, cocaina per tutti con guadagni da capogiro: arrestati in 9

Base in via Tre Venezie per il sodalizio multietnico sgominato dalla squadra Mobile con ‘Caronte’. Dosi preparate anche davanti a una bimba

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Gli arresti – nove in tutto – sono scattati all’alba di martedì: con l’operazione ‘Caronte’, la sezione antidroga della squadra Mobile di Terni ha stroncato un gruppo capace di rifornire con fiumi di cocaina la piazza ternana per mesi, movimentando migliaia di euro con guadagni da capogiro tanto per i fornitori dello stupefacente – tre cittadini albanesi residenti a Terni (D.M. 37 anni, il 34enne E.M. e il 38enne E.O.) – quanto per chi si occupava di confezionare e spacciare le dosi in città: in testa un 29enne ternano (V.S. le sue iniziali) residente in via Tre Venezie e la cui abitazione – sequestrata dall’autorità giudiziaria anche sulla base di accertamenti della Guardia di finanza – è ritenuta la ‘base’ del gruppo. Un sodalizio ‘multietnico’ e ben organizzato, molto attivo anche nel centro città, con decine di clienti di ogni età e classe sociale.

OPERAZIONE ‘CARONTE’ – LE FOTO DI MIRIMAO
VIDEO ‘CARONTE’ – COCAINA PREPARATA SENZA SCRUPOLI DAVANTI A UNA BIMBA

Gli arresti

L’ordinanza emessa dal gip di Terni, Simona Tordelli, su richiesta del pm titolare dell’indagine, Giulia Bisello, è stata eseguita dalla polizia di Stato attraverso il personale della squadra Mobile ternana, coordinata dal dirigente Davide Caldarozzi, in collaborazione con i colleghi del reparto prevenzione crimine Umbria-Marche ed unità cinofile della polizia. All’indagine ha contribuito anche la polizia scientifica di Terni. Gli arresti, oltre ai tre albanesi citati (uno dei quali già coinvolto nell’inchiesta ‘Montana’ del 2018) ed il 29enne ternano – che lavora come operaio per una ditta della provincia di Rieti -, sono scattati per la compagna di quest’ultimo – la 25enne ternana M.P. -, un 23enne egiziano (M.S.) già arrestato a dicembre del 2018 nell’operazione ‘Gotham’ della polizia di Stato, un 22enne italiano di origini straniere (M.M.) ed un 27enne ucraino (V.V.) che spacciava per conto del ternano. In manette c’è finito anche un 42enne tunisino (A.D.), capace di rifornire sistematicamente di cocaina i suoi clienti più ‘affezionati’, girandoli agli altri del gruppo di ‘Caronte’ quando non aveva disponibilità diretta di stupefacente.

L’indagine. Fiumi di droga e di soldi

‘Caronte’ è partita nei primi mesi del 2020 da una banale denuncia: quella relativa al furto di una bottiglietta d’acqua avvenuto in un bar alla prima periferia di Terni. Dalle immagini registrate da una telecamera ed acquisite dagli inquirenti, è stato possibile accertare il furto ma soprattutto è emerso un importante ‘giro’ di spaccio. Da lì, attraverso attività di indagine più e meno tradizionali, gli investigatori dell’antidroga sono riusciti a ricostruire le attività del sodalizio, vero punto di riferimento per i consumatori di cocaina ternani ma anche del Reatino. La casa di via Tre Venezie, di proprietà del 29enne V.S., era il ritrovo, la ‘base’ per coordinare gli affari – magari consumando cocaina insieme -, per confezionare le tante dosi richieste da un mercato sempre più consistente e quindi decidere come e dove spacciarle. Droga venduta a circa 70 euro la dose e capace di far mettere in tasca cifre davvero importanti. La stima della polizia di Stato è che il 29enne ternano – già arrestato lo scorso ottobre perché trovato con 40 grammi di cocaina, e poi tornato nuovamente libero – riuscisse a guadagnare anche 8 mila euro al mese: «Mi basta un venerdì per mettermi in tasca 2 mila euro», si era vantato con gli amici. Non andava certo peggio, anzi, ai fornitori, uno dei quali riusciva ad intascarsi fra i 10 e i 15 mila euro mensili. Nell’abitazione di uno degli arrestati, martedì mattina, sono stati trovati anche 5 mila euro in contanti.

Dosi preparate di fronte a una bimba

Fra i dettagli più pesanti documentati dalla sezione antidroga della Mobile, coordinata dall’ispettore superiore Piero Lupi, c’è quello che – come testimoniato dalle immagini riprese dalle telecamere piazzate in casa – il 29enne ternano confezionava la droga anche in presenza della figlia di appena 5 anni di età. La compagna dell’uomo, che non è la madre della piccola, aiutava invece nel preparare le dosi ma pure nella successiva attività di spaccio, dando ‘preziosi’ consigli su dove nascondere la cocaina. Trovata – dalla polizia – anche in alcuni spazi adiacenti l’ascensore di uno stabile nel cuore di Terni. Da lì i ‘dettaglianti’ le avrebbero prese – una, massimo due alla volta – per poi venderle in giro, evitando il rischio inutile di dover portare la droga tutta e sempre con sé. Un sistema già noto ma evidentemente utilizzato con costanza da chi domina la scena del centro città sul piano dello ‘sballo’.

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