Gabbiani a Maratta e guai inquinamento: si punta sui laser

Terni – Lunedì curioso sopralluogo in via Flagiello, in casa Asm: si punta sugli ultrasuoni per limitare il problema. L’allarme degli operatori: «Attività fuggono»

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di S.F.

Un sopralluogo nella sede operativa di Asm – Sia, Servizio di igiene ambientale – nel punto di raccolta del rifiuto organico per verificare «situazioni sanitarie problematiche con pregiudizio per le aziende insistenti nella zona e per i dipendenti ivi impiegati, dovute alla numerosa presenza di piccioni e gabbiani e dei loro escrementi». L’input è partito a marzo dal consigliere Emanuele Fiorini e lunedì mattina i membri della II° commissione consiliare si sono presentati per parlarne – in particolar modo – con il rappresentante della società Mauro Pagliari. A chiudere il cerchio un breve confronto con alcuni operatori commerciali dell’area: «Manutenzione, fogne, strade e problemi sanitari, serve intervenire», la richiesta lanciata.

L’SOS E I PROBLEMI DELLA ZONA: MIRINO NON SOLO SUI GABBIANI

La soluzione? Ultrasuoni 

I consiglieri si sono presentati per un check della situazione e capire – post delucidazione dei tecnici Asm – come superare la problematica in merito a liquami, nidificazioni e danni alle coperture delle strutture: in sostanza è stato sottolineato che da circa dieci giorni i ‘bidoni’ dell’umido – in precedenza in via Flagiello 1, non distante dalla Faurecia ad esempio – sono stati spostati in via Pallotta (con copertura), dove dalla scorsa estate è attivo il nuovo centro di raccolta rifiuti. In più per cercare di limitare la presenza dei gabbiani è stato acquistato un dissuasore laser ad ultrasuoni: la riuscita dell’operazione sarà tutta da verificare. In effetti il numero dei volatili è rilevante e anche gli imprenditori – ad attendere il gruppo in via Euclide c’erano Giuseppe Mascio, Enrico Piergentili, Maurizio Castellani e Ivano Battimazza – hanno sottolineato i guai sanitari derivanti da tale contesto.

«Letamaio a cielo aperto». La richiesta

Volatili, escrementi ed aspetto sanitario, non l’unica questione in ballo: «L’impianto di stoccaggio Asm – hanno messo in evidenza Castellani, Battimazza e Piergentili – è a cielo aperto e si creano problemi di inquinamento. Ora ci hanno detto che c’è stato lo spostamento in via Pallotta e l’auspicio è che si risolva il problema: siamo un po’ titubanti, ma la buona volonta c’è». È così da anni. Inoltre ci sono altri guai: «Il sistema fognario – è stato mostrato un video ai consiglieri in tal senso, focus anche sulle acque meteoriche – è vecchio e con l’aumento delle aziende non sono più idonee. Occorre manutenzione per le strade. Molte attività fuggono da questa zona perché non c’è un richiamo sufficiente della clientela. C’è un letamaio e non è piacevole». E una considerazione: «Perché c’è bisogno di fare un sopralluogo per una cosa del genere? Bastava mettere una copertura. I gabbiani? Una parte importante del problema dal punto di vista sanitario e di aspetto estetico. In questo modo non si mettono le persone nella condizione di fare investimenti». In rappresentanza dell’assessore all’ambiente di palazzo Spada c’era l’ingegnere Giorgia Imerigo.

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