Il ‘passo falso’ risale al dicembre del 2020, quando dopo un furto commesso in un’abitazione di Narni, la banda si era persa un telefono cellulare. Da lì sono partite le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Terni che, diretti dal maggiore Elisabetta Spoti, hanno consentito di individuare i responsabili di numerosi furti – una ventina quelli accertati – compiuti fra le province di Terni e di Roma, fra il dicembre 2020 e il febbraio 2021. Il bilancio è di un arresto e quattro persone denunciate a piede libero. L’indagine è stata coordinata dal pm Matthias Viggiano con la supervisione del procuratore Alberto Liguori.

La banda del litorale
Il gruppo era composto da cittadini sudamericani di stanza sul litorale romano: l’arresto, su ordine del gip Simona Tordelli, è scattato per un 19enne del Cile, domiciliato ad Acilia (Roma), ora ristretto nel carcere di vocabolo Sabbione a Terni. Gli altri indagati sono tre stranieri – due cileni ed un messicano, di età compresa fra i 19 e i 35 anni, attualmente ricercati – ed una donna di 30 anni, quest’ultima denunciata a piede libero per ricettazione.
L’organizzazione
Dopo il ritrovamento del telefono cellulare a Narni, da parte dei militari dell’Arma, è stato possibile analizzare il traffico telefonico e risalire ai quattro autori materiali dei furti, il cui modus operandi era piuttosto schematico. Dopo aver rubato un’auto nella zona di Ostia, dove vivono abitualmente, partivano solitamente di sera per dirigersi verso abitazioni i cui proprietari erano assenti. Una volta arrivati sul posto, uno di loro restava in strada per fare da palo mentre gli altri si occupavano di entrare nella casa-bersaglio – forzando abilmente porte e finestre -, facendo razzìa di tutto ciò che trovavano di interessante: denaro, monili in oro, orologi.
Astuti
Il materiale asportato veniva poi piazzato attraverso alcuni ricettatori dell’area ostiense, fra cui la 30enne italiana, pregiudicata. In un caso il gruppo ha anche rubato un fucile che tuttora non è stato ritrovato. I quattro si erano anche organizzati nel caso di controlli da parte delle forze dell’ordine lungo il tragitto: avevano a disposizione documenti falsi che rendevano pressochè impossibile risalire alla loro vera identità .
In fuga?
Lo stop ai furti, risalente al febbraio 2021, era stato causato da un arresto eseguito ad Ostia che aveva ‘tagliato le gambe’ alla banda. Nonostante ciò l’Arma ternana è riuscita a ricostruire le azioni delittuose e quindi a risalire ai responsabili. L’arresto del 19enne cileno è scattato domenica e l’interrogatorio di garanzia si terrà nei prossimi giorni. «Degli altri tre indagati non vi è traccia – spiegano i carabinieri -, tutti irregolari sul territorio nazionale, è possibile che abbiano lasciato il territorio nazionale».