Autovelox Maratta: «L’80% dei multati va verso Narni e quasi tutti per pochi km/h»

Terni – Movimento 5 Stelle all’attacco del Comune: «Sanzioni dove il dispositivo è più nascosto. Colpito soprattutto chi lavora»

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dei consiglieri comunali del M5s – Terni

La giunta degli autovelox nel mese di giugno ha colpito oltre 9.300 persone solo con il nuovo rilevatore di Maratta. Ma c’è di più. In questi giorni è arrivata risposta ufficiale alla richiesta di accesso agli atti che come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle abbiamo disposto. I dati che emergono sono estremamente indicativi.

Autovelox: «La destra contestava 150 multe al giorno. E ora che sono 466 che dice?»

Su 9.306 automobilisti multati, ben 7.399 viaggiavano in direzione Narni (79,50% del totale), ovvero dove l’autovelox è ben nascosto. Mentre sono stati 1.907 gli automobilisti sanzionati mentre viaggiavano in direzione Terni. Praticamente solo un quinto del totale. Va sottolineato che in base all’importo medio delle sanzioni, di circa 68 euro, è lecito supporre che la stragrande maggioranza degli automobilisti ha superato di pochissimi km/h i limiti di velocità. Persone che prevalentemente si recavano al lavoro e in alcuni casi multate ripetute volte sempre per superamenti esigui.

Come forza politica abbiamo sempre ritenuto giusto il rispetto delle norme stradali e, a differenza dei consiglieri di centrodestra, non abbiamo mai fatto sterile propaganda su questo fronte. Rimane però inaccettabile la palese modalità con cui la giunta Latini pensa solo a far cassa, mentre a livello di sicurezza stradale non è grado di mettere in campo politiche utili a tutelare pedoni e automobilisti.

Basti vedere i semafori spenti per mesi, le strade che cadono a pezzi, le strisce pedonali che sono sempre più un ricordo sbiadito in quelle stesse vie dove pedoni hanno perso la vita. Per chi ha il vizio della velocità ed è abituato a correre tra le strade urbane ed i quartieri, è evidente che l’autovelox fisso rappresenta, a differenza di quelli mobili, solo un piccolo intralcio superabile con una frenata per poi ripartire più forte di prima. Mentre i box arancioni, posizionati realmente in zone sensibili, rimangono vuoti tra le auto che sfrecciano, a palazzo Spada il sindaco-autovelox conta i soldi di chi ha superato i limiti di pochissimo a ridosso della zona industriale.

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