Un noto ginecologo dell’ospedale di Perugia finisce a processo per violenze e maltrattamenti nei confronti della ex moglie. Una condotta che si sarebbe perpretrata per un periodo di tempo lunghissimo: almeno sette anni, stando a quanto si legge negli atti della procura, riportati dal quotidiano ‘La Nazione’.
Sette anni di maltrattamenti
A leggere gli addebiti si resta allibiti: botte, insulti, umiliazioni, addirittura violenza sessuale, con rapporti imposti alla coniuge non consenziente, ma la cui volontà sarebbe stata piegata a quella del marito dopo le violenze. Fra gli episodi citati ce ne sono alcuni raccapriccianti: come quando le avrebbe infilato la testa nel water o l’avrebbe frustata con la cinghia della serranda o ancora le avrebbe infilato in gola il tubo della doccia.
Botte quando era incinta
Più lei si ribellava, più le violenze diventavano atroci. Il tutto sarebbe durato dal 2007 al 2015 – sette anni appunto – ma ci sarebbero stati alcuni episodi anche successivi, dopo la separazione, in concomitanza con un tentativo di riconciliazione: in occasione di una cena le spaccò il labbro sbattendola contro il termoarredo. Ma la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, portandola alla separazione, fu una violenza quando lei era incinta all’ottavo mese di gravidanza. Inutile dire che molte delle vessazioni si verificavano anche davanti ai bambini, il che costituisce un particolare ancor più drammatico.
A maggio il processo
Alla luce degli atti raccolti – scrive ancora il quotidiano fiorentino nell’edizione umbra – il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Perugia, Valerio D’Andria, ha disposto il rinvio a giudizio dell’uomo per tre capi di imputazione: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, in questo caso del tribunale sull’affido. L’udienza dibattimentale comincerà il prossimo 17 maggio 2022 davanti al secondo collegio. E ancora una volta va rimarcato come i tempi lunghissimi della giustizia renderanno ancor più drammatico questo percorso. Il medico è difeso dagli avvocati Marco Brusco e Giuseppe De Lio mentre l’ex moglie dall’avvocato Sergio Foscoli di Castiglione del Lago.