di S.F.
Un provvedimento di sospensione dell’attività «imprenditoriale» a causa di presunte irregolarità di tipo lavorativo riscontrate durante un controllo estivo. A muoversi in questo modo nei confronti di un’associazione ternana – impegnata nell’ambito di un centro ippico della periferia – è stato l’ispettorato territoriale del lavoro di Terni/Rieti: la vicenda è finita al Tribunale amministrativo regionale e giovedì un’ordinanza cautelare a firma del presidente Raffaele Potenza ha accolto l’istanza per la sospensiva. Nel merito se ne riparlerà il 12 aprile del 2022. A distanza di quasi due settimane arriva la specifica dell’ispettorato.
Lo stop
In sostanza l’ispettorato del lavoro si è attivato per un controllo nell’ambito del rispetto delle normative anti Covid e il 15 luglio ha emesso un provvedimento per sospendere l’attività del centro ippico. Motivo? Due soci/frequentatori trovati all’interno dell’area erano ‘irregolari’ perché non assunte a tempo indeterminato. Tuttavia il Tar dell’Umbria, accogliendo le motivazioni esposte dall’avvocato Valentino Viali, ha bloccato lo stop in attesa della discussione nella primavera del 2022: «Ritenuto, ad una sommaria delibazione ed impregiudicata ogni più approfondita valutazione nel merito del ricorso, che la domanda cautelare proposta appare suscettibile di positiva definizione, per quel che concerne, in particolare, i profili afferenti il fumus boni iuris, potendo astrattamente ricondursi le posizioni dei soggetti indicati nel provvedimento di sospensione dell’attività dell’associazione ricorrente, tra le ipotesi di affectio familiaris e/o societatis, suscettibili di superare la presunzione di esistenza di un rapporto di lavoro irregolare in senso ampio». Efficacia dell’atto sospeso e tutto ripreso a 360 gradi senza impedimenti.
Il maneggio
L’associazione sportiva dilettantistica in questione promuove l’equitazione, anche in un contesto di aiuto e aggregazione per famiglie con bambini con difficoltà: in particolar modo il focus è sull’organizzazione di percorsi terapeutici, lezioni e tecniche utili al superamento di disturbi relazionali e blocchi affettivi. Il ricorso è stato depositato anche contro l’ispettorato nazionale del lavoro e quello interregionale centro Roma. L’attività riprende a pieno ritmo.
L’ispettorato del lavoro: «Sospensione non in accezione assoluta»
In merito alla vicenda pubblichiamo la richiesta di rettifica dell’ispettorato territoriale del lavoro di Terni-Rieti (sede di Terni) a firma del direttore Stefano Oliviero Pennesi: «Questo ispettorato territoriale del lavoro di Terni-Rieti sede di Terni non ha sospeso l’attività del centro ippico, nella sua accezione assoluta e completa, come affermato nel pezzo in questione, in quanto il provvedimento di sospensione dell’attività ha riguardato ‘esclusivamente’ una parte ben definita e delimitata e più precisamente la sola attività esercitata come ‘centro estivo per bambini’, svolta comunque a titolo oneroso. Non è stata, quindi, assolutamente bloccata e inibita la precipua attività di promozione dell’equitazione ippo-terapica, quella di organizzazione caratterizzante di specifici percorsi socioterapeutici e, naturalmente, quella di cura e custodia degli animali. Si precisa, altresì, che il motivo della sospensione riguarda esclusivamente il numero di due persone trovate intente al lavoro e ritenute all’atto dell’accesso ‘irregolari’, in quanto in assenza di qualsiasi formalizzazione del rapporto di lavoro con il centro estivo. Attesa la presenza di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul posto di lavoro, lo scrivente ufficio ha adottato il provvedimento di sospensione dell’attività del solo centro estivo, così come previsto dalla legge».