di F.T.
Una vicenda pesante, raccapricciante. È quella che martedì, di fronte al gup di Terni Barbara di Giovannantonio, ha portato al patteggiamento di un 41enne (4 anni di reclusione) e della compagna 37enne (2 anni) – entrambi residenti nel Ternano – ed al rinvio a giudizio di un 54enne della provincia di Treviso. Tutti accusati di maltrattamenti ai danni di familiari e, nel caso del 41enne, anche di lesioni personali.
Orrore
Una storia torbida che, sulla base di conoscenze avvenute online e di uno squallido incrocio di perversioni sessuali, ha portato i tre a mischiare feci ed urine ai cibi somministrati a tre minorenni – il figlio del 41enne e i due figli del 54enne veneto – che all’epoca dei fatti, compresi in questo caso fra il 2014 e il 2016, avevano fra i 7 e 10 anni di età . Bambini inconsapevoli di essere vittime di un terribile ‘gioco’, con potenziali pesantissime conseguenze anche sul piano della salute.
L’indagine
All’origine dell’indagine che, coordinata dal pm Marco Stramaglia e condotta dalla squadra Mobile di Terni, ha portato alla sbarra i tre, c’è la denuncia sporta dall’ex compagna del 41enne e madre di uno dei bimbi coinvolti nella vicenda. Che agli inquirenti ha riferito non solo i maltrattamenti subiti nel corso degli anni, comprese violenze fisiche anche quando era in stato di gravidanza, ma anche di quelle squallide e degradanti perversioni che, da terribile sospetto, con le indagini sono diventate cruda e inaccettabile realtà .
Il mercimonio
Per questo la nuova compagna 37enne del ternano è finita nell’indagine: per gli inquirenti, nel contesto della devianza che la legava all’uomo, avrebbe consegnato i propri bisogni a quest’ultimo perché li ‘nascondesse’ nei cibi (latte, thè, pasta, carne) quotidianamente consumati dal piccolo. Situazioni anche immortalate in alcune fotografie, poi vendute online – a prezzi esorbitanti – anche al 54enne veneto. Che non sarebbe stato – sarà comunque il processo a chiarirlo definitivamente – semplice ‘spettatore’. In questo quadro incredibile, l’uomo si sarebbe fatto spedire feci e urine – spacciate per quelle dell’ex compagna del 41enne – somministrandole a sua volta ai suoi due figli, anche in questo caso immortalati per chiudere il cerchio dell’orrore condiviso.
Potestà genitoriale sospesa
Una vicenda che ha visto compiersi martedì un importante passo giudiziario, compresa la costituzione di parte civile dell’ex compagna del 41enne e del figlio – persone offese – tramite l’avvocato Luca Leonardi. In precedenza il tribunale per i minorenni aveva sospeso la potestà genitoriale dei tre imputati, difesi dagli avvocati Bruno Capaldini e Loris Codato.
Abbiamo omesso ulteriori dettagli che possano rendere identificabili gli indagati: ciò a tutela dei minorenni coinvolti che, in linea con i dettami deontologici e normativi, non debbono essere identificati né riconoscersi in quanto riportato, in ragione della natura della vicenda.