Solo la pioggia, iniziata a cadere mercoledì, sembra aver per il momento interrotto la lunga scìa di incendi boschivi che ha caratterizzato il mese di marzo in Umbria. A fare il punto sono i carabinieri forestali che hanno indagato sui vari roghi scoppiati e che hanno finito per bruciare 80 ettari di territorio, nonostante l’intervento dei canadair. Tre gli incendi principali che hanno interessato complessivamente circa 40 ettari: ad Ancaiano (Spoleto), Sostino (Foligno) e Burano (Gubbio).
Una denuncia anche nel Ternano
«Al momento – spiegano i carabinieri – sono stati individuati e denunciati i responsabili di cinque incendi e, per i restanti, sono ancora in corso le indagini. Sono stati due gli eventi avvenuti nei primi due mesi dell’anno e in entrambi i casi, gli autori sono stati individuati dai militari. La causa principale d’innesco è stata quella delle bruciature delle potature vegetali. In un caso – spiega l’Arma – nella frazione di Cesi (Terni) l’autore era intento a bruciare bancali di legno e materiali plastici, per cui oltre al reato di incendio è stato contestato anche quello di gestione illecita di rifiuti».
Scattano i divieti
Nei prossimi giorni i forestali umbri dovranno occuparsi di perimetrare tutte le aree percorse dal fuoco. Il lavoro consentirà di alimentare il catasto incendi presente in ogni Comune, individuando le aree boschive dove ricadranno per legge i vincoli: 15 anni per il cambio di destinazione, 10 anni per la realizzazione di edifici e 10 anni per divieto di pascolo e caccia in tutta l’area percorsa dal fuoco.