di S.F.
«Il progetto non determina impatti ambientali significativi e negativi nel rispetto delle condizioni ambientali riportate nel quadro prescrittivo». La Regione dà il via libera alla proposta della Viterbo Energy srl – il proponente in particolar modo è il consigliere delegato Diego Cattaneo – per un nuovo impianto di gestione e recupero rifiuti a Nera Montoro: c’è l’esclusione dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale.
I DETTAGLI DEL PROGETTO – LEGGI

Cosa è previsto
L’ok arriva in seguito al parere ambientale unitario della commissione tecnica regionale – lo riportiamo integralmente – per la valutazione, composto nella fattispecie da Pietro Freda, Marco Trinei, Francesco Longhi, Emanuela Siena, Caterina Torcasio, Andrea Motti, Michele Cenci e Nicola Casagrande. L’impianto, in sintesi, riguarda il trattamento e recupero di scarti di cartiera per la produzione di biodiesel attraverso pirolisi e distillazione con selezione meccanica, triturazione, omogeneizzazione e trasformazione termochimica: «La soluzione progettuale prospettata – si legge – ha un contenuto innovativo individuando un processo di recupero per gli scarti provenienti dalla produzione di carta e cartone, da filiera già determinata, con produzione di gas da pirolisi opportunamente condensato e di oli bassobollente e altobollente, questi ultimi destinati alla produzione di carburanti e altri materiali che hanno cessato la qualifica di rifiuto, quali metalli ferrosi e non ferrosi e materie plastiche; la fase di cantiere prevede il solo montaggio e posizionamento dei macchinari che compongono le linee di trattamento del rifiuto in ingresso e l’installazione della vasca per la raccolta delle acque di prima pioggia, il che limita gli impatti sulle diverse matrici ambientali nell’entità e nel tempo».
IL PARERE UNITARIO SUL PROGETTO – DOCUMENTO
Il quadro prescrittivo e l’impatto odorigeno
Diverse le indicazioni per la Viterbo Energy srl: «Il progetto definitivo dovrà prevedere – si legge – che l’area protetta per il carico del combustibile prodotto dall’impianto sia munita di pozzetto cieco, non collegato alla rete idrica, di capacità idonea a garantire il contenuto di eventuali sversamenti durante le operazioni di travaso. Il proponente dovrà effettuare uno studio dell’eventuale impatto odorigeno provocato dalla complessiva attività di stoccaggio e trattamento dei rifiuti in progetto ed eventualmente individuare idonee misure di contenimento; entro 60 giorni dalla messa a regime dell’attività in progetto il proponente dovrà effettuare una valutazione di impatto acustico». La firma sul documento regionale di non necessità di Via è del dirigente Andrea Monsignori.